domenica 20 luglio 2025

Incendiata la targa che ricorda Ammaturo

di R. C. - Il Corriere del Mezzogiorno

Napoli - La Digos indaga sul danneggiamento, avvenuto la notte scorsa, in piazza Nicola Amore, della targa in memoria del primo dirigente della Polizia di Stato, Antonio Ammaturo, e dell'agente Pasquale Paola, vittime, proprie in piazza Nicola Amore, di un agguato terroristico, il 15 luglio 1982. In concomitanza del 43esimo anniversario, erano state collocate nei giorni scorsi corone di alloro ai piedi del ceppo commemorativo. Qui, inoltre si era anche svolta la cerimonia di consegna del premio dedicato ad Ammaturo quale esempio di coraggio e legalità ed assegnato dal 2009 ad esponenti della Polizia di Stato che si distinguono per azioni o operazioni particolarmente complesse che hanno ricadute importanti per la collettività. La targa è stata trovata ieri mattina incendiata e sul posto sono intervenute le forze dell'ordine e la polizia scientifica per effettuare rilievi che aiutino a comprendere la natura del gesto. Se si tratti cioè di un atto vandalico tout court o invece di un'azione dalle connotazioni ben diverse. ln merito al danneggiamento il prefetto di Napoli, Michele Di Bari, ha diffuso una nota in cui esprime ferma condanna per un gesto che non esita a definire «atto vile». E Severino Nappi, capogruppo della Lega in Consiglio regionale e vice coordinatore del partito in Campania: «Ferma condanna per il vile atto di danneggiamento della targa in memoria di Antonio Ammaturo, e dell'agente Pasquale Paola, vittime delle Brigate Rosse.

 

Quanto avvenuto in piazza Nicola Amore, sicuramente frutto del clima d'odio che una parte politica sta montando in questo periodo, inquieta anche per la tempistica, l'azione è stata portata a termine a pochi giorni di distanza dal 15 luglio. Proprio il 15 luglio di 43 anni fa, Ammaturo e Paola, furono trucidati dai terroristi. Confidiamo nelle tempestive indagini delle forze dell'ordine perché si risalga ai responsabili del gesto e si assicurino alla giustizia. Solidarietà e vicinanza ai familiari dei due servitori dello Stato».

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