sabato 27 ottobre 2007

Senza tessere, senza sedi, senza partito …

Prodi innalza al trono Veltroni, in sottofondo le note “mi fido di te” di Jovanotti, ed è Pd. Anch’io mi fido di te Walter. “Non potrà essere un partito tradizionale di iscritti, secondo i modelli già conosciuti nel Novecento. Modelli in crisi da molto tempo e, con il calo complessivo dei tesserati e l’abnorme aumento del ceto politico remunerato, da tempo rimpiazzati nei fatti dalla prevalenza di personale politico permanente o semipermanente: un partito di eletti o nominati che cooptano tra loro altri eletti o nominati.” Eccoci dunque al partito senza adesioni. Un partito leggero. Il problema semmai è la coesione, è il radicamento. Avere un partito rintracciabile in ogni luogo d'Italia e in ogni giorno dell'anno vuole dire fare un partito vecchio, un partito "delle tessere"? No. Si può fare un partito radicalmente nuovo senza perdere di vista il punto irrinunciabile: chi partecipa, partecipa e deve avere il suo ruolo; chi aderisce, aderisce magari anche in forme collettive, prendendosi qualche responsabilità in più. Questo è un punto da decidere con immediatezza.

Nessun commento: