martedì 6 agosto 2024

Il manovale

di Filomena Baratto

Arriva presto al mattino con la colazione fatta di roba sostanziosa, ancora assonnato. Ci vuole qualche ora per avviarsi a un ritmo sostenuto. Devi essere anche fortunato se ne trovi di liberi, qui le case sono in continua costruzione e ristrutturazione, proprio come il detto napoletano “Chi fraveca e sfraveca nu perde mai tiempo”. Chi deve accomodare il tetto, chi finire un palazzo, e poi ci sono i cambiamenti interni in base alle mode e ai capricci, i pannelli solari… In tutti i casi, il muratore è una figura importante: scava, trapana, raccoglie laterizi, carica e scarica, mangia polvere per otto ore il giorno e sta all’umido, al freddo o al caldo asfissiante. C’è chi canta, chi chiacchiera, chi racconta fatti personali e chi taciturno. A mezzogiorno in punto mangia il pasto portato da casa, consumato in un angolo di pavimento, per finire dopo un’ora e tirare fino alle diciassette. Se combina qualche pasticcio, ne risponde la ditta, che si limita a strigliare il capo mastro. Al committente il lavoro costa 150 euro il giorno a operaio. Lo stesso se parliamo dell’idraulico, dell’impiantista, del piastrellista. Questi ultimi sembrano ereditare l’arte dai maestri del Rinascimento, per chiedere compensi astronomici, come se al posto delle pietre maneggiassero oro. Poi dipende dalla greca, dal disegno da creare, se la posa è a cardamone, a spina di pesce, con fuga o senza, se la mattonella è importante. Ogni piccolo accorgimento fa lievitare il costo, sempre che si trovi qualcuno disposto a fare il nostro caso.

 

Può accadere che lascino poi il lavoro per riprenderne un altro precedente o magari per un contratto più remunerato. Oggi si costruisce più del periodo del boom economico e poiché le maestranze sono richieste, i prezzi sono alle stelle. Le stesse persone, se vanno dal medico specialista e spendono cento euro, lo tacciano di essere venale, così se usufruiscono di altri professionisti. E poiché i prezzi vanno in base al mercato, ora il manovale è tra i più richiesti anche per l’erogazione di fondi da spendere, ora il farmacista se siamo in emergenza Covid, per cui ogni categoria emerge e guadagna profumatamente a suo tempo e non più come una volta in base allo studio. Motivo questo valido per sedurre i giovani a non studiare e svolgere un mestiere che faccia guadagnare più di un professionista, pur restando nell’ignoranza. Se un medico chiede cento euro, ti fai il conto del motivo: magari i macchinari usati costano, ha impiegato anni prima di avere quella specializzazione, ma un elettricista che prende seimila, settemila euro a impianto e gli basta l’istituto tecnico per qualificarlo e renderlo abile al mestiere, pur facendo i conti, non trovi il motivo del suo astronomico compenso. Se il suo stipendio medio è di 1400 euro il mese, ma oscilla fino a 2500 euro, paga a livello europeo, da noi guadagna a lavoro finito, protratto nel tempo, ma non supera il mese raccogliendo i vari giorni effettuati. Allora il medico, invece di una quota mensile fissa per assistito, dovrebbe guadagnare dalla completa guarigione di un paziente; invece dei pochi spiccioli che prende ogni mese per assistito, potrebbe chiedere una somma molto più alta a fine malattia. E mentre il medico paga le tasse, all’elettricista, che non denuncia niente, quei profitti passano senza tagli. In più, se la ditta ti lascia nel mese di agosto, il paradosso è che il medico resta a casa per i lavori in corso senza vacanza, mentre l’altro non rinuncia al suo riposo. E può anche accadere che invece in venti giorni svolga un altro lavoro. Per ogni richiesta, poi, ci vuole un intermediario, che prenda in mano la situazione e navighi nella macchina infinita di codici, postille e leggi nuove, che più che semplificare, complicano i fatti. E poiché il mattone, dagli anni del boom economico, si è prestato a una ricca speculazione, è il più grosso affare nel nostro paese. Per non parlare del catasto: se devi vendere un immobile e chiedi un documento, troverai mille ostacoli a catena. Se vuoi conoscere la piantina ufficiale di un tuo bene, hai bisogno minimo di cinque persone per dirimere il caso e tutte da pagare profumatamente prima di avere la visura. Se arrivi in fondo alla faccenda, finendo i lavori, accedendo al catasto, vuol dire che hai pagato le tremila persone per ottenere quello che era un tuo diritto. E non ci sarebbe bisogno nemmeno di scrivere tutto questo se, avendo raggiunto lo scopo, tu ritenessi l’iter percorso, una normalità. Non conviene investire per la casa nel nostro paese, meglio fuori, dove le leggi sono almeno più chiare e snelle e non esistono tutti questi misteri che vigono da noi, dove il cittadino sembra un intruso e lo stato, il detentore dei tuoi beni.

Nessun commento: