sabato 23 agosto 2008

Sigilli allo stabilimento “Capitan Cook”

Massalubrense - Macchie oleose, schiuma, odore nauseabondo. Da un anno si presenta così il mare antistante Capitan Cook, ristorante e stabilimento balneare, dopo l´episodio di Tordigliano a Vico Equense, nel comune di Massalubrense vicino Sorrento nel Parco Marino di Punta Campanella. Mai nessuno aveva mai denunciato, fino ad ora. La prima è stata Diana, una napoletana che il 18 agosto ha presentato un esposto alla Guardia Costiera. Ieri sono intervenuti gli uomini della Capitaneria di Porto del comune della penisola sorrentina, guidati dal maresciallo Vincenzo Coppola, e quelli distaccati alla sezione ecologia della Procura di Torre Annunziata, coordinati dal maresciallo Marcello Manfredi. Hanno sequestrato Capitan Cook. Dice il maresciallo Coppola: «Abbiamo riscontrato che lo scarico, autorizzato dalla Provincia per il solo uso domestico, era invece impiegato per una attività produttiva. Abbiamo effettuato i prelievi e siamo in attesa dei risultati, per verificare fino a che punto l´immissione abusiva in mare abbia contaminato l´ambiente. Abbiamo inoltre constatato che ristorante e stabilimento balneare sono carenti sotto il profilo della sicurezza: non c´è collaudo e manca l´ impianto antincendio. Pericolose le pedane fissate sopra gli scogli». Il provvedimento della Guardia Costiera è stato contestato dai legali dei titolari della struttura, che hanno chiesto la revoca del sequestro. Sarà il magistrato a decidere nei prossimi giorni. Ecopirati pure a Sorrento. Ieri, infatti, i carabinieri della compagnia della cittadina, coordinati del capitano Federico Scarabello, hanno sorpreso il personale di un aliscafo mentre puliva, all´altezza del porto di Marina Piccola, i filtri dei motori. I solventi finivano a mare. Anche in questo caso sono stati effettuati prelievi per accertare l´entità dell´inquinamento provocato. Si conoscono già, invece, i dati delle analisi effettuate nel tratto terminale del Rivo Lavinola e nello specchio di mare antistante ad esso, tra i comuni di Meta e di Piano di Sorrento. «Un´escursione in barca merita una sosta davanti a questo luogo così suggestivo dove la roccia costiera si fa ancora più ripida e tagliente», suggerisce il sito della Provincia di Napoli. Peccato, però, che il corso d´acqua sia stato ridotto ad una cloaca a cielo aperto. Le misurazioni di laboratorio, effettuate sui campioni prelevati dai carabinieri della compagnia di Sorrento, hanno infatti evidenziato concentrazioni di coliformi fecali 7 volte superiori ai parametri di legge. Gli enterococchi fecali sforano la soglia massima tollerata di 800 volte. Divieto di balneazione. I militari coordinati dal capitano Scarabello hanno individuato la fonte dell´inquinamento in alcuni allevamenti zootecnici che scaricavano i liquami direttamente a mare. Si attendono invece gli esiti delle indagini effettuate sulla falda acquifera sottostante il vallone, dove giorni fa i carabinieri sorrentini hanno sequestrato una discarica abusiva di rifiuti speciali e pericolosi: oli e batterie esauste. Materiali che potrebbero aver contaminato l´ambiente con cadmio ed altri metalli nocivi per l´uomo. (Fabrizio Geremicca, Corriere del Mezzogiorno)

4 commenti:

Anonimo ha detto...

L'ennesimo attentato al mare della vostra bellissima terra.

Fate schifo.

Anonimo ha detto...

Qualche settimana fa il sindaco di un comune della penisola, mi pare Meta, ha fatto affiggere dei manifesti in cui dichiarava di essere in possesso di dati di Gori e Arpac che testimoniavano la pulizia dell'acqua marina...

MA IN MANO A CHI STIAMO ???

Come si permettono costoro di attentare alla salute di tante persone, magari per salvaguardare l'economia di qualcuno??

Anonimo ha detto...

Cmq proporrei di PUBBLICARE I NOMINATIVI DEI ZOZZONI in modo da boicottare le loro attività. Così imparano.

Anonimo ha detto...

Capitan Cook di nuovo aperto.
Fogna a Lavinola non ancora riparata...