lunedì 3 novembre 2008

Lo scrittore: «Sono in gabbia lascerò l’Italia al più presto»

Lascerà l’Italia «il più presto possibile». Lo ha detto ieri Roberto Saviano, in un’intervista al quotidiano britannico «Guardian». Saviano vive da tempo - da troppo tempo dice lui - sotto scorta: «Un enorme, gigantesco peso che non posso più sopportare facilmente e che mi sta distruggendo come scrittore». Il «Guardian» ricostruisce la vicenda di Saviano, che da due anni e mezzo vive in «isolamento e persecuzione», e la sua vita che, a parte i viaggi all’estero per i suoi libri, trascorre tra gli alloggi dei carabinieri e le procure. Esistono però alcune difficoltà logistiche sulla strada verso l’esilio di Saviano, che lui spera che possano essere risolte con l’anno nuovo. Perché - aggiunge - la fatica comincia a farsi sentire: «Vivere come un animale in gabbia ti trasforma in una bestia - continua Saviano - Diventi diffidente, pensi che tutti ti vogliano ingannare. Invidi gli altri che vivono liberi. Tu hai avuto la forza, o la stupidità, di denunciare, gli altri sono rimasti zitti». E conclude: «Mi piacerebbe che la mia storia non fosse considerata solo come quella di un meridionale italiano, che vive in un paese di sottosviluppo con uomini violenti. Io, ed altri che scriviamo di queste vicende, parliamo di una delle più potenti forze economiche dell’Ue. Ciò che riguarda me, riguarda anche chi vive a Londra, Berlino e Madrid. Tutte le organizzazioni criminali investono a Londra, tra le cinque città dove il consumo di cocaina è più alto».

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