Ugo Cappellacci da perfetto sconosciuto diventa il nuovo governatore della Sardegna, scalzando Renato Soru che nel 2004 vinse con il 50,13%. Decisiva per la vittoria del candidato del Pdl il massiccio impegno di Silvio Berlusconi in campagna elettorale. «Ero certo della vittoria, - ha detto il Premier - quando ci metto la faccia io, non si perde mai». Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera parla del custode della «sardità» sconfitto da Silvio-Ercole. Ma chi ha realmente perso in Sardegna è Walter Veltroni. Se da un lato il vincitore è Berlusconi, dall'altro lo sconfitto è senz'altro il leader democratico. La bilancia si è spostata bruscamente a favore del centro-destra e l'opposizione rimane come frastornata, colpita sul piano mediatico come non avveniva dal giorno delle elezioni politiche. Il Pdl diventa il primo partito nell'isola superando il 30%, il Pd al contrario affonda e non arriva al 25% (un anno fa alle Politiche si attestò al 33% e nelle Regionali del 2004 la somma dei tre partiti confluiti nel Pd, Ds-Dl-Progetto Sardegna, portò una dote attorno al 32%). Nelle fila del centrodestra crescono i Riformatori (dal 6 al 7% circa), si conferma la potenza dell'Udc che viaggia sempre sul 9-10%, mentre il contestato debutto del Psd'Az nello schieramento guidato dal Pdl premia la scelta dei suoi dirigenti (dal 3,83% del 2004 al 4,35 di oggi). Balzo in avanti dell'Idv che passa dallo 0,99% del 2004 all'attuale 5%. Al contrario, scende di un punto il Prc che si attesta al 3%. I dissidenti del Psd'Az raggruppati con i Verdi nella lista dei Rosso Mori si fermano al 2%. I Socialisti superano di poco il 2% contro il 3,76 del 2004. L'Irs dell'indipendentista Gavino Sale conquista il 2% come dato di lista, ma la sorpresa è il successo personale del leader che ha superato il 3% nella lista regionale.
Veltroni chiama i suoi a raccolta
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