sabato 21 febbraio 2009

Europee, rimborsi elettorali anche per i perdenti

Sabato 6 giugno, dalle 15 alle 22, e domenica 7, dalle 7 alle 22, urne aperte in Italia per il rinnovo del Parlamento europeo e dei vertici di quei Comuni e Province giunti a scadenza. È il succo del decreto legge sull’election day che ieri mattina ha ricevuto il primo via libera dal Senato, con 252 voti a favore, nessun contrario e 2 astenuti. Il provvedimento, trasmesso alla Camera, fissa in circa 1,5 milioni di euro i costi complessivi per le operazioni di voto. La decisione di aprire le urne di sabato si è resa necessaria dopo che il Parlamento europeo ha stabilito una forchetta temporale, fra 4 e 7 giugno, per il proprio rinnovo nei paesi dell’Unione. Il governo, d’accordo in questo maggioranza e opposizione, ha così deciso di accorpare le scadenze elettorali di molti Enti locali. Così nelle 63 Province e nei 4296 Comuni che rinnovano Sindaci, Consigli comunali, presidenti e Consigli provinciali si andrà a votare, per la prima volta, dalle 15 di sabato 6 giugno fino alle 22. Ma non va dimenticato che i dati sono provvisori in quanto alcune amministrazioni potrebbero essere rinnovate per motivi diversi dalla scadenza naturale. Nelle stesse ore, nei quasi 67 mila seggi elettorali, gli elettori potranno recarsi alle urne per il rinnovo del Parlamento europeo. Il decreto ha innovato anche dal lato delle spese elettorali. È stata infatti fissata la soglia del 2 per cento superata la quale le formazioni politiche hanno diritto al rimborso delle spese elettorali. Una soglia più bassa dello sbarramento elettorale, che la nuova legge stabilisce al 4 per cento. Il Senato ha accolto un emendamento in questo senso presentato dai senatori del Pd Vincenzo Vita e Paolo Nerozzi, della componente «A sinistra», preoccupati di aprire la competizione elettorale anche alle forze minori altrimenti escluse. (Tratto da il Mattino)

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