giovedì 19 novembre 2009

Morire in carcere

''Siamo preoccupati perchè c'è un altro detenuto nell'ospedale Pertini, in gravi difficoltà''. Lo ha detto il senatore Ignazio Marino. Uscendo dall'ospedale dove, con la Commissione parlamentare si sta occupando della morte di Stefano Cucchi, Marino ha detto che questo detenuto sta facendo lo sciopero della fame, perchè non riesce ad avere contatti con il suo avvocato. ''Decideremo se allargare la nostra inchiesta. Il nostro scopo è capire se Cucchi ha avuto assistenza adeguata''. Dal primo gennaio al 30 ottobre 2009 sono morti 146 detenuti, nelle carceri italiane, 59 dei quali per suicidio. Sono i dati forniti dal centro studi di Ristretti Orizzonti. Il caso Cucchi ha acceso un faro sulle morti sospette in cella. I dati complessivi del 2009 denunciano un aumento di ben 20 suicidi rispetto ai primi 10 mesi del 2008, mentre il parziale delle morti ha già superato il totale dello scorso anno: 146 contro 142. Il centro studi ricorda che in totale, negli ultimi 9 nove anni, sono morti in carcere più di 1500 detenuti. I suicidi riguardano in misura maggiore i carcerati giovani, mentre i decessi per “cause da accertare” sono più numerosi di quelli per malattia. “Inizierò dalla mezzanotte di oggi uno sciopero della fame, chiedendo a tutta la comunità penitenziaria di lottare insieme: non c’è bisogno di protesta, ma di proposta per dare uno sbocco nonviolento, intelligente e ragionevole alla rivolta che sentiamo dentro di noi quando le leggi fondamentali dei diritti umani sono ignorate e calpestate”. Lo dichiara la radicale Rita Bernardini all’Agi, membro della Commissione Giustizia della Camera, dopo la notizia, diffusa da Ristretti Orizzonti, dell’ennesimo suicidio in carcere. “Questa volta - ricorda Bernardini - si tratta di un minorenne, diciassette anni, marocchino che si è impiccato ieri pomeriggio con un lenzuolo nella doccia del carcere minorile di Firenze. Era dentro per dal 3 agosto tentato furto, in attesa di giudizio”. Bernardini aggiunge inoltre: “non vorrei che questa tragica notizia passasse sotto silenzio come e’ accaduto per altri stranieri che si sono tolti la vita nelle patrie galere. Nella stragrande maggioranza dei casi sono proprio gli extracomunitari e i romeni ad essere letteralmente abbandonati: per loro non c’e’ un adeguato diritto di difesa perche’ sono poveri, non ci sono quasi mai misure alternative al carcere perche’ spesso non hanno nemmeno un’abitazione dove scontare gli arresti domiciliari, sono allontanati dai luoghi dei loro affetti familiari perche’ per loro e’ piu’ facile essere oggetto di ’sfollamenti’ dalle carceri del centro-nord a quelle del sud”. I deputati radicali quindi depositeranno nelle prossime ore una mozione di indirizzo al Governo “sulla drammatica situazione delle carceri che sara’ sottoposta alla firma di tutti gli schieramenti politici. Crediamo - conclude Bernardini - che sia uno strumento di ‘governo’ per invertire la rotta illegale e senza speranza che ogni giorno di piu’ prende la gestione degli istituti penitenziari, con il carico di sofferenza e di abbandono in cui vive tutta la comunita’ penitenziaria, detenuti, direttori, agenti, educatori, medici e infermieri, psicologi e assistenti sociali”.

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