Domenica scorsa, nello stesso punto, un altro sversamento
Sant’Agnello - L’inquinamento della domenica. Ieri mattina si è ripetuta la scena già vista l’altra settimana del mare invaso da una macchia marrone nello specchio d’acqua antistante il golfo del Pecoriello, punta San Francesco e la spiaggia della Marinella. Il panorama del litorale di Sant’Agnello minato dall’ennesima anomalia nelle condotte fognarie cittadine. Quasi non credevano ai loro occhi i ragazzi in transito su un motorino sul belvedere antistante il convento dei Cappuccini quando si sono affacciati dalla balaustra a picco sul mare, ieri mattina prima delle nove. La stessa colorazione, tra il rosso e il marrone, che aveva caratterizzato la costa sorrentina domenica scorsa è ricomparsa come per incanto, rinnovando l’allarme. È scattata così la mobilitazione di ambientalisti, carabinieri, agenti della polizia municipale e militari della guardia costiera, che hanno subito presidiato la zona ed hanno richiesto l’intervento dei tecnici della Gori, l’azienda che gestisce il ciclo delle acque, per una verifica approfondita delle condotte. Intanto lo scarico fognario, stimato in almeno 50mila litri, continuava a riversarsi a mare. Un vero e proprio attentato ambientale, con notevoli ripercussioni sull’ecosistema marino di Sorrento e dintorni. Lo scarico ha attenuato la sua portata solo nel pomeriggio. Sull’episodio è stato elaborato un dettagliato rapporto dai militari della Capitaneria di porto di Castellammare, coordinati dal comandante Demetrio Antonio Raffa, destinato ad ampliare il filone delle indagini, disposte dalla procura della Repubblica di Torre Annunziata la scorsa settimana, che hanno portato alla denuncia del titolare di un oleificio per inquinamento e disastro ambientale. Nell’ambito degli accertamenti successivi allo sversamento in mare di domenica scorsa, infatti, sono stati individuati tra i reflui fognari circa diecimila litri di rifiuti liquidi derivanti dal processo di lavorazione delle olive. Ieri mattina, il primo a raccogliere l’Sos dei passanti è stato il presidente della sezione Wwf sezione penisola sorrentina Claudio d’Esposito, che chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Accanto a lui, tanta gente incredula, numerosi turisti incuriositi dall’incredibile fenomeno dell’originale colore del mare, impegnati a fotografare e filmare. Senza trascurare un odore nauseabondo ha inevitabilmente pervaso l’aria, mentre la chiazza ampliava il fronte verso Sorrento e Piano di Sorrento seguendo il gioco delle correnti. Intorno a mezzogiorno, il comandante della polizia municipale di Sant’Agnello, Nello Gargiulo, ha localizzato lo scarico nella parete tufacea che sovrasta il golfo del Pecoriello. In quel punto sono stati effettuati i prelievi dal personale dell’Arpac. I risultati delle analisi dovranno sostenere il fronte delle indagini per accertare le cause dell’inquinamento. Una occlusione della condotta fognaria che si è riversata nello scarico delle acque meteoriche? O l’ennesimo attentato di uno sversamento abusivo? Saranno le indagini in atto a fare chiarezza su un fenomeno inquietante che si è ripetuto per due domeniche di seguito e che rischia di compromettere l’ecosistema marino della penisola sorrentina. (Antonino Siniscalchi il Mattino)
Sant’Agnello - L’inquinamento della domenica. Ieri mattina si è ripetuta la scena già vista l’altra settimana del mare invaso da una macchia marrone nello specchio d’acqua antistante il golfo del Pecoriello, punta San Francesco e la spiaggia della Marinella. Il panorama del litorale di Sant’Agnello minato dall’ennesima anomalia nelle condotte fognarie cittadine. Quasi non credevano ai loro occhi i ragazzi in transito su un motorino sul belvedere antistante il convento dei Cappuccini quando si sono affacciati dalla balaustra a picco sul mare, ieri mattina prima delle nove. La stessa colorazione, tra il rosso e il marrone, che aveva caratterizzato la costa sorrentina domenica scorsa è ricomparsa come per incanto, rinnovando l’allarme. È scattata così la mobilitazione di ambientalisti, carabinieri, agenti della polizia municipale e militari della guardia costiera, che hanno subito presidiato la zona ed hanno richiesto l’intervento dei tecnici della Gori, l’azienda che gestisce il ciclo delle acque, per una verifica approfondita delle condotte. Intanto lo scarico fognario, stimato in almeno 50mila litri, continuava a riversarsi a mare. Un vero e proprio attentato ambientale, con notevoli ripercussioni sull’ecosistema marino di Sorrento e dintorni. Lo scarico ha attenuato la sua portata solo nel pomeriggio. Sull’episodio è stato elaborato un dettagliato rapporto dai militari della Capitaneria di porto di Castellammare, coordinati dal comandante Demetrio Antonio Raffa, destinato ad ampliare il filone delle indagini, disposte dalla procura della Repubblica di Torre Annunziata la scorsa settimana, che hanno portato alla denuncia del titolare di un oleificio per inquinamento e disastro ambientale. Nell’ambito degli accertamenti successivi allo sversamento in mare di domenica scorsa, infatti, sono stati individuati tra i reflui fognari circa diecimila litri di rifiuti liquidi derivanti dal processo di lavorazione delle olive. Ieri mattina, il primo a raccogliere l’Sos dei passanti è stato il presidente della sezione Wwf sezione penisola sorrentina Claudio d’Esposito, che chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Accanto a lui, tanta gente incredula, numerosi turisti incuriositi dall’incredibile fenomeno dell’originale colore del mare, impegnati a fotografare e filmare. Senza trascurare un odore nauseabondo ha inevitabilmente pervaso l’aria, mentre la chiazza ampliava il fronte verso Sorrento e Piano di Sorrento seguendo il gioco delle correnti. Intorno a mezzogiorno, il comandante della polizia municipale di Sant’Agnello, Nello Gargiulo, ha localizzato lo scarico nella parete tufacea che sovrasta il golfo del Pecoriello. In quel punto sono stati effettuati i prelievi dal personale dell’Arpac. I risultati delle analisi dovranno sostenere il fronte delle indagini per accertare le cause dell’inquinamento. Una occlusione della condotta fognaria che si è riversata nello scarico delle acque meteoriche? O l’ennesimo attentato di uno sversamento abusivo? Saranno le indagini in atto a fare chiarezza su un fenomeno inquietante che si è ripetuto per due domeniche di seguito e che rischia di compromettere l’ecosistema marino della penisola sorrentina. (Antonino Siniscalchi il Mattino)
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