giovedì 12 novembre 2009

«Ombra pesante, si riscrive la storia dei rifiuti in Campania»

Amendola (Pd): la lotta ai clan va fatta con trasparenza i traffici dei Casalesi mai denunciati dal Pdl casertano

«Io sono un garantista ed ho rispetto del lavoro dei magistrati ma...». Ma? «Ci troviamo davanti a un terremoto perché le accuse mosse sono gravi e se la rilevanza penale fosse accertata, getterebbe un’ombra pesante sulla storia politica della Campania. Noi certo non candideremmo mai qualcuno sfiorato da un’inchiesta legata alla camorra». Il segretario del Pd Enzo Amendola è garantista ma, nel caso della vicenda Cosentino, chiede ora di rianalizzare anche tutta la vicenda del ciclo rifiuti che ha visto, per anni, il centrodestra puntare il dito contro le giunte di centrosinistra: «Dai primi stralci, invece, sembra che qui sia stato commesso dell’altro». Lei ha sempre sostenuto che Cosentino era incandidabile e disse no al dialogo con lui se non avesse risposto a quattro domande sui Fas e sulla lotta ai clan. «Più volte ho sollevato il tema giudicando la sua presenza al governo inopportuna. Ho fatto domande pubbliche sulla linea politica del Pdl e sulla sua in quanto massimo leader in Campania. In particolare rispetto alla denuncia di fenomeni criminali come quelli dei Casalesi protagonisti, in alcune zone, del traffico illecito di rifiuti tossici e mai denunciati da esponenti del Pdl locale. Ma su questi quesiti non ho mai avuto risposte». Ora c’è un’inchiesta. «Quest’indagine apre uno spaccato sulla storia recente della regione ed è necessario fare chiarezza nell’interesse di tutti perché la lotta contro la camorra, la politica la deve fare con la massima trasparenza». Cosa accadrà a suo avviso? Lo candideranno comunque? «È un terremoto iniziato con una faida interna ai gruppi dirigenti del Pdl e, al momento, m’interessa di più dare ai cittadini un quadro politico alternativo». Qualcuno le potrebbe far notare che il Pd campano con il caso Castellammare non è messo certo meglio. «La lotta alla camorra è un imperativo soprattutto in questa fase di crisi economica in cui le mafie sono la vera banca del Sud. Noi non ci siamo mai nascosti e abbiamo sempre preso, tra espulsioni e commissariamenti, provvedimenti durissimi. E non candideremmo mai nelle nostre liste persone che vengono accostate o sfiorate da inchieste relative alla camorra». Ora potrebbe aprirsi per voi una strada più agevole per stringere un patto con l’Udc alle prossime regionali. «Da qui alla nostra assemblea del 20 novembre farò vari incontri con i partiti per aprire un nuovo ciclo politico. L’Udc fa una critica al bipartitismo e io stento a credere che De Mita possa fare un accordo con gli emissari di Berlusconi, il capo del bipartistismo televisivo italiano. Noi siamo pronti a un incontro con i centristi sul programma e invito De Mita nei prossimi giorni a incontrarci sulle proposte uscite dal nostro congresso regionale. Contenuti, sottolineo, che sono molto vicini alla linea economica dell’Udc nell’opposizione al governo Bossi-Berlusconi». Nel centrosinistra ancora nessun un nome. «In questo clima nebuloso della politica campana, io insisto sulla scelta del Pd di arrivare alla nomina del candidato con le primarie di coalizione a dicembre (il 13 molto probabilmente, ndr). Un modo per indicare in maniera trasparente e popolare chi sarà il nostro candidato governatore». (Adolfo Pappalardo il Mattino)

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