giovedì 12 novembre 2009

Abolire i Senatori a vita

Il senatore Raffaele Lauro (PdL) ha presentato al Senato un disegno di legge costituzionale, in un unico articolo, finalizzato all'abolizione dell'istituto dei senatori a vita. Lo riferisce un comunicato. Nella relazione di accompagnamento, Lauro ricorda che, durante il dibattito che si svolse in seno all'Assemblea costituente, "non poche furono le voci critiche che si levarono contro il mantenimento, in un ordinamento costituzionale completamente mutato, di membri del Parlamento non direttamente eletti dal popolo. In particolare, Terracini, il quale affermò che ogni designazione dall'alto, sia pure di pochi membri, costituiva, in regime democratico, una mostruosità, da cui occorreva assolutamente rifuggire: ogni autorità doveva provenire direttamente dai cittadini". "A ormai più di sessant'anni - dice Lauro nella nota - dell'entrata in vigore della Costituzione, appare necessaria ed urgente l'abolizione di questo istituto, in quanto, oltre a costituire un retaggio ottocentesco, rappresenta una ingiustificata deroga al principio di uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge, sancito, in via generale, all'articolo 3, comma 1, della Costituzione e ribadito, per quanto riguarda più strettamente l'accesso al Parlamento, agli articoli 56 e 57 della Costituzione". Secondo l'esponente del centrodestra "la presenza di senatori a vita non risulta, pertanto, più giustificata, configurandosi ormai come una forma di immotivato privilegio, non più come il giusto riconoscimento per l'opera svolta da alcune insigni personalità. Nelle democrazie repubblicane, tra tutte basti pensare agli Stati Uniti d'America, i presidenti della Repubblica, una volta terminato il loro mandato, tornano a essere privati cittadini, senza godere di alcun privilegio, né di alcuno status particolare. Allo stesso modo, alle personalità chehanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario, che sono di certo più di cinque, può essere riconosciuto una altissima onorificenza, istituita ad hoc, senza costi aggiuntivi per l'erario". "Una tale riforma - conclude Lauro - sarebbe sicuramente un importante segnale di rigore e di sobrietà, sulla strada di una significativa riduzione di privilegi e prebende, di cui ancora godono i membri del Parlamento e che contribuiscono ad alimentare la sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni e di chi le rappresenta".

5 commenti:

Anonimo ha detto...

più che giusto abolire i senatori a vita. Il loro tempo è andato, quello che potevano fare l'anno fatto ma ora si riposino, la pensione la percepiscono, a che serve che si ammazzano ancora di lavoro? Doversi presentare con i tempacci che corrono, che oltretutto è anche nocivo alla salute. (bedessi alla nostra)1

Anonimo ha detto...

A mio avviso i senatori a vita possono pure restare ma non debbano avere diritto di voto.
E' stato uno spettacolo indecente quello visto la scorsa legislatura con Rita Levi Montalcini, è stato brutto che uno scienziato di tanto valore si sia prestato ai giochi della politica ed è stato ancora più brutto il poco riquardo che hanno avuto quelli che l'hanno fischiata.
Saluti sasà

Anonimo ha detto...

x anonimo 15.06: amico, l'hanno si scrive con la mutina.
x quello delle 17.36: amico, se sono senatori hanno il diritto di votare.
x il sen. Lauro: ma che meriti hai per contestare la nomina degli ex Presidenti della Rep., di alcuni partecipanti alla Costituente e di qualche emerito scienziato?

Anonimo ha detto...

x anonimo ore 19:48 - ma non ne hai ancora abbastanza di questi matusalemme? M adai rinfreschiamoci un pò le idee!

Anonimo ha detto...

che degrado culturale.....!