martedì 16 febbraio 2010

Fini, chi ruba lo fa perchè ladro

"'Oggi chi ruba non lo fa per il partito ma perchè è un ladro". Così il presidente della Camera Gianfranco Fini, riguardo i recenti casi di corruzione. E' improprio paragonare il periodo pre-Tangentopoli con i fatti di oggi, dice Fini durante un incontro con gli studenti della Luiss di Roma. "'Oggi ci sono tanti episodi di tangenti e corruzione", ma coloro che li compiono "devono essere chiamati come meritano: volgari lestofanti. Evitiamo paragoni impropri". Il presidente della Camera per spiegare la sua affermazione ha ricordato un discorso che fece Craxi: "Fece una chiamata in correità. Chiese a tutti noi se avessimo qualcosa da dire perché‚ quello era un sistema. Oggi invece ci sono tanti corrotti, ma la corruzione non serve per sostenere i costi della politica. "I grandi partiti del passato, quelli di governo - ha ricordato Fini - avevano in ogni città federazioni con decine di impiegati, c'erano strutture che oggi non esistono più. Oggi chi ruba non lo fa per il partito ma perché‚ è un ladro". Fini ha precisato di non voler legittimare nessuno perché‚ anche quelli della prima Repubblica "erano ladri" ma sulle loro spalle "c'era il peso di mastodontici apparati".

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