sabato 27 febbraio 2010

Omicidio-suicidio di Seiano, si attendono i risultati dell’autopsia

Vico Equense - È giallo sull’omicidio-suicidio che ha visto protagonisti Renato De Martino e Salvatore Imperato De Gennaro. I carabinieri della stazione di Vico Equense, diretti dal luogotenente Antonio Lezzi e coordinati dal capitano Massimo De Bari della compagnia dell’Arma di Sorrento, continuano le indagini ma fino a questo momento non è emerso alcun elemento che potesse fare chiarezza su un delitto dai contorni alquanto oscuri. Unico aspetto su cui non si hanno dubbi è il carattere introverso che possedevano entrambi gli uomini. Oggi verrà ufficializzato l’esito dell’autopsia. Il rito funebre, probabilmente si terrà domani mattina presso la chiesa dei Santissimi Ciro e Giovanni. Le famiglie hanno, infatti, espresso la volontà di organizzare un unico rito per entrambi. Dalle indagini in corso sono emersi due profili molto simili tra loro. Chiusa e introversa la personalità di Renato De Martino, trentatreenne, che lo scorso mercoledì dalla frazione di Moiano si è recato con la sua auto a Seiano, per raggiungere la casa di Salvatore Imperato De Gennaro, ucciderlo e poi togliersi la vita. Altrettanto isolata e distaccata la vita che conduceva la vittima, Salvatore Imperato De Gennaro, quarantotto anni, agricoltore. Tra i due vi era un legame di parentela. Uno dei due fratelli di Renato, Giuseppe De Martino, è, infatti, sposato con la sorella di Salvatore, Luisa. Inoltre, viveva insieme alla famiglia del fratello, a Moiano, e frequentavano spesso la casa del cognato, che, invece, viveva da solo in una vecchia abitazione a Seiano. Ma a dare conferma dei problemi di integrazione sociale di Renato De Martino vi è la testimonianza delle sue quattro sorelle che hanno spiegato di non avere più rapporti con lui da oltre venti anni. Né si cercavano, né si salutavano. Era un marittimo e stava per diventare direttore di macchina su una delle navi da crociera della compagnia Msc. Nei periodi in cui non lavorava non si concedeva svaghi particolari, anzi preferiva trascorrere il suo tempo da solo o con suo fratello Giuseppe, di 51 anni, e sua cognata Luisa, di 46 anni, con i quali abitava e che, dopo la perdita dei genitori, lo hanno sempre accudito come un figlio. Anche Salvatore Imperato De Gennaro era una persona molto chiusa, che qualcuno definisce depresso, mentre qualche altro descrive come strano, bizzarro. L’uomo faceva il contadino e proveniva a sua volta da una famiglia di agricoltori. Il padre Raffaele e la mamma Maria hanno, infatti, dedicato la loro vita lavorando ai campi. Papà Raffaele è venuto a mancare diverso tempo fa ad anche lui aveva un carattere molto chiuso. (idr il Giornale di Napoli)

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