Meta - Vane le ricerche condotte fino a ieri sera nei fondali tra Meta e Seiano. Ai vigili del fuoco non ha fornito il supporto tecnico auspicato il robot dotato di sofisticate strumentazioni per trovare il relitto del piccolo aereo da turismo che domenica mattina è precipitato in mare con il suo pilota Mario Maresca, dato finora per disperso. Il robot, fatto arrivare da Roma con tante speranze di concludere rapidamente le ricerche, non ha funzionato secondo le previsioni. Nel pomeriggio alla flotta di natanti dei vigili del fuoco, della guardia costiera, dei carabinieri e della guardia di finanza, si è aggiunto un peschereccio d’altura di Marina di Cassano, dotato di strumentazioni in grado di scandagliare i fondali della zona dove sono localizzate le ricerche. Da stamattina, tuttavia, le ispezioni nei fondali saranno riprese utilizzando un’altra attrezzatura robotizzata d’avanguardia in arrivo da Reggio Calabria. Da domenica mattina le ricerche sono state concentrate nell’area di Punta Scutolo, a circa un miglio dalla costa, dove i fondali arrivano a toccare una profondità di novanta metri, mentre i sub e i mezzi a disposizione dei soccorritori non possono spingersi oltre i 50. Di qui la necessità di impiegare altre attrezzature. Come è stato fatto, senza fortuna, con il robot arrivato da Roma. Domenica, quando è scattato l’allarme, due pescatori hanno riferito di aver visto l’aereo inabissarsi in mare. Alla sua guida c’era certamente Mario Maresca. In superficie, insieme con pezzi di carlinga, è riemerso il gps ed il giubbotto di salvataggio con la scritta «Mario», indizi utilizzati per verificare che gli oggetti riemersi appartenevano al suo piccolo aereo, partito da un aeroclub che raccoglie gli appassionati di velivoli da turismo presso la base di volo di Lago Patria. Il recupero del relitto del piccolo aereo, forse, potrà consentire anche di stabilire le cause dell’incidente avvenuto, tra l’altro, quando il pilota aveva già intrapreso la rotta per il ritorno che l’avrebbe riportato in meno di mezz’ora al campo di partenza. Rimane l’ipotesi del guasto tecnico perché, stando alle testimonianze, l’aereo è caduto quasi verticalmente nelle acque marine al largo delle spiagge di Meta e Seiano. Come se i motori si fossero spenti. L’ipotesi sarebbe avvalorata dalla notevole esperienza vantata da Mario nella guida di aerei ultraleggeri e alla sua abitudine a svolgere voli sulla penisola sorrentina con una certa frequenza. (Antonino Siniscalchi il Mattino)
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