Secondo Giuliano Ferrara, Berlusconi è “un gigante inetto” che “sbaglia con volutta”. Sarà. L’impressione è che, come governante, sia un inetto e basta. Prendete i condoni edilizi. Ne ha prodotti, in un quindicennio, due, disastrosi per i Comuni e per il paesaggio, capaci soltanto di premiare l’illegalità e di riaccendere il motore dell’abusivismo foraggiato dalle varie mafie. Più un raccapricciante condono ambientale. La tecnica: si manda avanti lo stesso ministro Tremonti, con l’accatastamento delle cosiddette case-fantasma (con sanatoria mascherata incorporata), oppure la più o meno solita pattuglia di guastatori i quali buttano là un emendamento col nuovo condono edilizio, pronti ad essere poi sconfessati se monta la protesta. Della case-fantasma accertate dall’Agenzia del Territorio, circa 2 milioni fra abitazioni, capannoni, garage, ecc., non si sa più molto: registrarle al catasto, vorrebbe dire mettersi in regola sul piano fiscale, ma se poi il Comune chiede al titolare la concessione edilizia e non ce l’ha, viene in chiaro che sono case abusive e vanno demolite. A meno di un provvidenziale condono…E’ un caso se la legge per una maggiore libertà alle imprese dovrebbe sospendere per 2-3 anni le autorizzazioni urbanistiche, comunali e regionali? Gli interessi privati prevalgono su quello generale.
Nell’inverno un gruppo di deputati campani – seguendo le promesse elettorali del ministro Mara Carfagna – avevano appiccicato al decreto “mille proroghe” un caratteristico condono edilizio “regionale”. Adatto a sanare, che diamine, gli abusi di una regione ricca di case illegali e però “punita”, dicono loro, da norme troppo severe. È stato bocciato in commissione e per ora è morto lì. Ieri però un altro kamikaze Pdl, il sen. Paolo Tancredi, teramano, ha presentato un emendamento alla manovra, uno dei 1200 del suo partito. Oggetto? Un condono edilizio un po’ sfacciato esteso pure alle zone sottoposte a vincolo paesaggistico – le più belle, le meno sfregiate - in modo da riaprire la sanatoria e incoraggiare altri abusi. L’ha stoppato il sottosegretario Bonaiuti: “Sinistra bugiarda, non c’è nessun condono al Senato. Il capogruppo Gasparri non lo sosterrà mai”. Già, è lo stesso capogruppo che spergiurava che Pierino Gelmini, l’ex don Gelmini, non sarebbe stato mai rinviato a giudizio per molestie sessuali, e invece…E il senatore-kamikaze Paolo Tancredi? Ora sostiene che ha firmato senza leggere. “Nessuno che io conosca aveva in mente di proporre un condono così ampio”. Così ampio magari no, esteso alle zone protette da vincolo forse nemmeno, ma un condono “qualunque” sì. Sa bene che i condoni fanno rima con Berlusconi. Lui ci si tuffa volentieri. Da “inetto” che sbaglia. Sempre “con voluttà” però. (L'Unità)
Nell’inverno un gruppo di deputati campani – seguendo le promesse elettorali del ministro Mara Carfagna – avevano appiccicato al decreto “mille proroghe” un caratteristico condono edilizio “regionale”. Adatto a sanare, che diamine, gli abusi di una regione ricca di case illegali e però “punita”, dicono loro, da norme troppo severe. È stato bocciato in commissione e per ora è morto lì. Ieri però un altro kamikaze Pdl, il sen. Paolo Tancredi, teramano, ha presentato un emendamento alla manovra, uno dei 1200 del suo partito. Oggetto? Un condono edilizio un po’ sfacciato esteso pure alle zone sottoposte a vincolo paesaggistico – le più belle, le meno sfregiate - in modo da riaprire la sanatoria e incoraggiare altri abusi. L’ha stoppato il sottosegretario Bonaiuti: “Sinistra bugiarda, non c’è nessun condono al Senato. Il capogruppo Gasparri non lo sosterrà mai”. Già, è lo stesso capogruppo che spergiurava che Pierino Gelmini, l’ex don Gelmini, non sarebbe stato mai rinviato a giudizio per molestie sessuali, e invece…E il senatore-kamikaze Paolo Tancredi? Ora sostiene che ha firmato senza leggere. “Nessuno che io conosca aveva in mente di proporre un condono così ampio”. Così ampio magari no, esteso alle zone protette da vincolo forse nemmeno, ma un condono “qualunque” sì. Sa bene che i condoni fanno rima con Berlusconi. Lui ci si tuffa volentieri. Da “inetto” che sbaglia. Sempre “con voluttà” però. (L'Unità)
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