Napoli - Il Pd si è mostrato diviso sull'accordo della Fiat a Pomigliano? Pier Luigi Bersani difende la linea tenuta dal partito sottolineando che fin dall'inizio "eravamo tutti d'accordo sul fatto che l'investimento andasse difeso ma che si ponevano alcuni problemi che non riguardavano solo la Fiom. È il governo che non ha fatto il suo mestiere. Mi rifiuto di credere che non fosse possibile, mettendoci un po' di buona volontà in più, arrivare ad un accordo sull'assenteismo e sull'uso legittimo e razionale del diritto di sciopero con altre forme". Al termine di un'iniziativa del Pd sul Mezzogiorno il segretario ha richiamato l'esecutivo alle sue responsabilità: "Sono convinto che con un intervento giusto da parte del governo si poteva arrivare all'accordo con minori tensioni". Ora alla luce del risultato del referendum il leader del Pd si augura che si possa "lavorare per renderlo più convincente, togliendo le preoccupazioni su un paio di punti critici" che riguardano "i diritti dei lavoratori e l'efficacia dell'occupazione e della produzione". Bersani ha infatti sottolineato che "in un paese come il nostro che ha divari sconosciuti agli altri paesi bisogna fare attenzione a trattare troppo sbrigativamente la dimensione nazionale dei contratti e dei diritti perchè non si sa dove si può arrivare e chi oggi mostra di maneggiarli in modo troppo disinvolto ha delle responsabilità - aggiunge - non facciamo quindi ideologia su Pomigliano: a Sacconi dico con amicizia che il ministro l'ho fatto anch'io e se sei ministro di tutti devi trattare le situazioni con un minimo di responsabilità". (Apcom)
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