Regione Campania - «Se Marchionne fosse qui non avrebbe dubbi, non solo sulla volontà della nostra gente di avere qui la Fiat, ma anche sull´orgoglio dei napoletani di essere tra i protagonisti dell´industria made in Italy». Sono le 18 circa quando Luigi Cesaro, presidente della Provincia, piomba sul piazzale davanti al cancello 2, da dove il corteo ancora non ha preso le mosse. Suona la carica Cesaro, e dice una volta di più di come il centrodestra sia salito anima e corpo sul carro di Marchionne e del salvataggio della fabbrica. Cesaro lancia il cuore oltre l´ostacolo e fa previsioni sul referendum del 22 prossimo: «Mi auguro fortemente che martedì arrivi un segnale preciso e che anche i militanti della Fiom di Pomigliano facciano capire ai dirigenti lo sbaglio che stanno compiendo opponendosi all´accordo, smentendoli con un clamoroso sì di massa». Al suo fianco c´è anche il sindaco di Pomigliano, Raffaele Russo, Pdl anche lui. La sua amministrazione ha stampato un manifesto in cui spiega che senza l´accordo lo stabilimento chiude. Lui risale il corteo per guadagnare la testa e dice: «Ci vediamo in piazza». Appuntamento che poi salterà, causa acquazzone che disperde il corteo. Ma il Pdl ha già dato il suo in mattinata in città, con un gazebo allestito per raccogliere firme per il sì all´accordo. Al gazebo si fanno vedere gli stessi Cesaro e Russo, ma anche i vertici regionali del Pdl, Nicola Cosentino e Mario Landolfi. «Se la Fiat ripensasse al proprio investimento per Pomigliano – dice il primo – sarebbe un suicidio per l´Italia ma soprattutto per la Campania». Il secondo spiega che «non è una scelta di sopravvivenza, ma per guadagnarsi il proprio futuro. E vogliamo far conoscere anche il punto di vista del partito in una vicenda che mette a serio rischio l´occupazione». Punto che prova a chiarire il deputato Paolo Russo: «Vogliamo dimostrare il buon governo degli enti locali guidati dal Popolo delle libertà, che attraggono nuove iniziative di impresa. La partita tra Fiat e sindacati è anche del territorio, che non vuole assistere agli ennesimi corsi fantasma, ma vuole lavoro». Alla fine dal gazebo usciranno circa 800 firme. Mentre un altro esponente del Pdl, l´assessore regionale Ermanno Russo, dice che giovedì prossimo incontrerà il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi per chiedergli un «accompagnamento da parte del governo per affrontare la difficile situazione occupazionale in Campania». Un voce «contro» arriva da Tommaso Sodano, consigliere provinciale di Rifondazione: «È un´invasione di campo insopportabile la mobilitazione di alcune istituzioni locali, e di uomini politici che esprimono un giudizio in merito che non competono alla politica ma ai lavoratori». (di Patrizia Capua e Roberto Fuccillo da la Repubblica Napoli)
2 commenti:
questa destra ci sta prendendo tutti perchè non possiamo morire di fame; meglio dieci -quindici euro al giorno che niente , niente diritti e niente di niente e se parli sei fuori , l'unica sola speranza è di portare a casa 600,00 euro al mese , quella miseria che ti permette di pagare a malapena le bollette, le tasse , il pigione ,ecc ed il fatto di lavorare ti permette di entrare in una finanziaria e chiedere il prestito per pagare l'università a tuo figlio. E' UNO SCHIFO.
...non solo... LORO si fanno belli agli occhi dei seguaci, che non hanno spirito critico,l'indotto ci guadagna, e così tutto quello che ruota intorno alla struttura. Questo sul sudore dei lavoratori e le RINUNCE delle LORO famiglie.
Le istituzioni dove stavano prima ? perchè non OBBLIGARE a saturare prima i mercati interni? BASTA con l'importazione globale di tutto. Dal cibo (LATTE) alla frutta ( ARANCE ) all'olio (DALLA GRECIA) alle autocostruite su terra straniuera e vendute con incentivi statali.
Visto la FRANCIA cosa ha fatto in merito? Dobbiamo essere svegli.stiamo divenendo il feudo di qualcuno. siamo una nazione zimbello e piena di debiti.Come si può andare avanti? quale fiducia si può ancora dare?
Mi associo E' UNO SCHIFO, anzi E' UN GROSSO SCHIFO!!
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