Vico Equense - E' l'ultimo stratagemma per mettere un'altra pezza ai conti pubblici. Un modo per vendere, o svendere, al privato pezzi di patrimonio pubblico facendolo sembrare una grande opportunità per gli enti locali. Stiamo parlando del federalismo demaniale, l'operazione che ha preso il via da un decreto approvato il maggio scorso che si trova già a buon punto. L'Agenzia del Demanio ha già una lista provvisoria (quella definitiva sarà resa nota a luglio) di tutto il patrimonio che potrà entrare nelle disponibilità di Regioni, Province e Comuni, i quali potranno scegliere di valorizzarli oppure di venderli per fare cassa. Da un'occhiata alla lista provvisoria, a Vico Equense, i cespiti pronti al trasferimento sono un fabbricato a Seiano del valore di 427.132 euro, e l’arenile della Marina di Vico stimato in 63.162 euro. Una volta pubblicata la lista definitiva, Comuni e Regioni avranno due mesi di tempo per chiedere di avere a titolo gratuito i beni da valorizzare. Parola d'ordine del decreto sul federalismo fiscale è infatti "valorizzazione", termine che va interpretato in due modi. Il primo consiste nella possibilità, da parte degli enti locali, di prendersi in carico il cespite e di recuperarlo dall'abbandono restituendolo alla cittadinanza in una nuova veste accessibile a tutti. Il secondo significato di "valorizzare", che sarà con tutta probabilità, il più seguito, coinciderà con la vendita dei beni, che potrà avvenire a patto che l'introito sia destinato all'abbattimento del debito pubblico. La via dell'alienazione sarà la strada obbligata per la maggior parte degli enti locali, i quali, soprattutto a seguito degli ulteriori tagli di risorse ai quali sono sottoposti, avranno ben pochi soldi da investire in opere di recupero di immobili e aree ex demaniali, oppure anche solo nella gestione dell'ordinaria manutenzione. E sempre dall'esigenza di stare galla coi propri conti, Comuni e Regioni saranno spinti a cedere questi beni.
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