Sorrento - E’ indagato per omicidio colposo plurimo il 32enne Pasquale Riccio autista del camion che nello schianto con il bus di linea della Sita ha determinato la morte di 3 persone oltre al grave ferimento di una quarta donna ricoverata al Cardarelli di Napoli. Già ascoltato dai carabinieri della compagnia di Sorrento, delegati per le indagini, l’autista originario di Volla che si trovava in penisola sorrentina per un giro di consegne su commissione di una ditta di Acerra. Il camion trasportava casse di acqua, bibite, fusti di birra ed altre vettovaglie destinate ad attività ristoratrici dell’area sorrentina. Il secondo interrogatorio, dopo il primo immediatamente successivo alla tragedia, ha confermato la versione rilasciata da Pasquale Riccio che sostiene di avere frenato, i comandi però non avrebbero risposto. L’autista è stato ascoltato per la seconda volta ieri pomeriggio, intorno alle 16 e 30 i carabinieri della compagnia di Sorrento coordinati dal capitano Massimo De Bari hanno raccolto la seconda deposizione alla quale seguirà il riscontro sulle verifiche tecniche che i periti eseguiranno sul veicolo trattenuto sotto sequestro nel deposito giudiziario. Al momento l’accusa è di omicidio colposo plurimo, spetterà al magistrato Paola Aprea della Procura della Repubblica di Torre Annunziata accertare cause e dinamica del disastroso incidente. “Per il momento l’autista del camion ha confermato la versione dei fatti già depositata durante il primo interrogatorio, spiega il capitano Massimo De Bari della compagnia dell’Arma di Sorrento, stiamo verificando il contenuto della deposizione con alcuni aspetti dei fatti. Entrambi i veicoli, il bus della Sita ed il camion coinvolti nell’incidente, sono risultati in regola con la documentazione, avevano passato l’ultima revisione, erano assicurati, il cartaceo per il trasporto di passeggeri e merci è positivo. Solo dopo l’esito delle verifiche sull’apparato frenante del camion potremo cominciare a dare conclusioni certe che saranno comunque sottoposte alla attenzione della Procura della Repubblica di Torre Annunziata”. Dai primi accertamenti è comunque emerso che il camion in discesa dopo avere speronato il bus della Sita ha continuato la sua corsa per un paio di centinaio di metri, fermandosi dopo una curva sul ciglio della strada senza capovolgersi. Per il trasporto nel deposito giudiziario il camion non è stato trainato ma messo semplicemente in moto. I comandi hanno risposto, i freni hanno funzionato, il camion è stato condotto dagli stessi inquirenti in un parcheggio di Sorrento. L’attenzione è dunque concentrata proprio sulle dichiarazioni dell’autista in merito al mancato funzionamento dei freni che non avrebbero consentito il rallentamento e l’arresto del pesante mezzo a causa di un probabile surriscaldamento. Secondo la versione di alcuni testimoni che hanno assistito all’incidente il camion sembrava però non procedere a velocità sostenuta, nonostante il tratto stradale in discesa. Determinante diventa a questo punto la perizia degli inquirenti.
Incidente, le ipotesi
Sorrento - Cause e dinamica del tragico incidente costato la vita a tre persone sono al vaglio di un drappello di periti nominati dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata e che coordinati dal magistrato Paola Aprea dovranno chiarire le effettive responsabilità di una strage. Parte attiva stanno avendo i carabinieri coordinati dal capitano Massimo De Bari della compagnia dell’Arma di Sorrento che su delega della procura oplontina stanno passando al microscopio l’intero camion fiondatosi l’altro ieri sul bus della Sita diretto verso Sant’Agata sui due Golfi. Al momento sembrano emergere delle discordanze sulla doppia deposizione rilasciata dall’autista Pasquale Riccio di 32anni che si trovava alla guida del camion che ha speronato il bus carico di turisti, studenti e pendolari diretti alla frazione collinare di Massa Lubrense. Gli inquirenti stanno considerando anche la disposizione del carico di bordo cercando di ricostruire con l’aiuto della scientifica le condizioni al momento dell’impatto. Il camion trasportava casse di acqua, bibite, fusti di birra ed altro disposti alla rinfusa e comunque in uno spazio non chiuso in quanto il laterale del camion era costituito da sbarre di protezione avvolte da un telone. Saranno vagliate anche le eventuali condizioni cliniche dell’autista per verificare se nel frangente sia rimasto vittima di un improvviso malore, di cui non appare traccia nelle deposizioni rilasciate ai carabinieri. Attraverso i tabulati telefonici gli inquirenti passeranno alla ricostruzione delle ultime telefonate partite e ricevute dal cellulare dell’autista per verificare se esiste concomitanza di comunicazione telefonica nei momenti prossimi all’incidente. Sembrerebbe completamente scagionato da qualunque ipotesi di reato l’altro autista del bus della Sita, Antonino Gagliardi di 32 anni originario di Eboli ma da anni impegnato alla guida di mezzi della Sita sulle strade della costiera. Lascia perplessi invece la condizione postuma della fiancata sinistra del bus adibito al trasporto dei passeggeri, quasi completamente distrutta da una collisione avvenuta di striscio con un veicolo grande almeno la metà della mole del bus. Analisi anche sui materiali della carrozzeria e del telaio portante dei finestrini di cui non esiste più traccia. Nell’urto il camion ha distrutto tutti i vetri e strappato le aste di divisione, arrivando a frantumare addirittura la calotta posteriore del bus della Sita. Dopo un simile impatto il camion ha comunque avuto la forza di proseguire per almeno duecento metri prima di fermarsi al bordo della carreggiata. Se oltre alla fatalità dovessero emergere anche responsabilità della società che costruisce i bus della Sita l’operato degli inquirenti potrebbe estendersi ben oltre i confini della penisola sorrentina.
Incidente camion contro bus, il giorno dopo
Sorrento - Una morte atroce, come confermano i sanitari dell’ospedale “Santa Maria della Misericordia” dove sono giunti i corpi della 17enne Alice Esposito, della turista inglese di 78 anni Betty Clack e della 44enne Giuseppina Coppola, senza contare le disarmanti condizioni in cui versava Franceschina Gatto, la 49enne trasferita in eliambulanza al centro traumatologico dell’ospedale Cardarelli di Napoli. I corpi erano ridotti in uno stato pietoso con i medici che non hanno nemmeno avuto il tempo di verificare l’esistenza di fratture, dedicandosi ai gravissimi traumi cranici determinati dalle scaglie di vetro dei finestrini del bus ed alle profonde ferite di lacerazione causate dalle sbarre e dalle transenne del camion che nel violento urto hanno distrutto la carrozzeria del bus della Sita penetrando all’interno del veicolo. Nella dinamica sono stati travolti i sediolini che ospitavano i passeggeri del lato sinistro del bus con conseguenze drammatiche ed effetti devastanti sul corpo delle vittime. Nessuna delle tre donne decedute è arrivata morta al pronto soccorso dell’ospedale di Sorrento esalando l’ultimo respiro durante i disperati tentativi dei medici che hanno tentato di strapparle all’abbraccio della morte. Giudicate spaventose anche le condizioni della 49enne Franceschina Gatto che nel terribile incidente ha riportato una forte emorragia cranica e lo sfondamento parietale del cranio. Per lei i medici hanno intravisto una possibilità di salvezza ordinando l’immediato trasferimento al centro traumatologico di Napoli. Le sue condizioni restano gravi, dopo l’arrivo al Cardarelli è caduta in coma farmacologico, seppure fortemente sedata ha superato una crisi notturna e non è considerata al momento in imminente pericolo di vita. Il corpo maggiormente straziato nel tragico incidente avvenuto sulla strada del Nastro Verde che collega Sorrento con Sant’Agata sui due Golfi era quello della 78enne inglese Betty Clack che ha riportato devastanti ferite da taglio al capo ed al collo arrivando all’ospedale con le braccia quasi semiamputate. Accanto a lei nello stesso bus della Sita sedeva il marito che si è subito accorto della gravità delle condizioni della moglie standogli vicino fino all’ultimo momento. Non ha trovato nemmeno la forza di disperarsi nel trambusto di quella immane tragedia, il corpo di Betty Clack dopo l’esame autoptico sarà rimpatriato in Inghilterra per l’estremo saluto dei familiari. I sindaci di Sorrento e di Massa Lubrense hanno proclamato il lutto cittadino in occasione dei funerali delle due vittime di Sant’Agata sui due Golfi. Sotto accusa la inadeguatezza della viabilità della penisola sorrentina, la sicurezza stradale, le condizioni di molti tratti di carreggiata di importante collegamento che versano in condizioni di disastrosa manutenzione a cui si aggiunge la devastazione prodotta dagli interminabili interventi per la metanizzazione del territorio. Il bus coinvolto nel tragico incidente trasportava decine di studenti, turisti e pendolari. Il camion incriminato aveva invece appena terminato un giro di consegne per bar, alberghi e ristoranti. (di Vincenzo Maresca il Giornale di Napoli)
Incidente camion contro bus, il giorno dopo
Sorrento - Una morte atroce, come confermano i sanitari dell’ospedale “Santa Maria della Misericordia” dove sono giunti i corpi della 17enne Alice Esposito, della turista inglese di 78 anni Betty Clack e della 44enne Giuseppina Coppola, senza contare le disarmanti condizioni in cui versava Franceschina Gatto, la 49enne trasferita in eliambulanza al centro traumatologico dell’ospedale Cardarelli di Napoli. I corpi erano ridotti in uno stato pietoso con i medici che non hanno nemmeno avuto il tempo di verificare l’esistenza di fratture, dedicandosi ai gravissimi traumi cranici determinati dalle scaglie di vetro dei finestrini del bus ed alle profonde ferite di lacerazione causate dalle sbarre e dalle transenne del camion che nel violento urto hanno distrutto la carrozzeria del bus della Sita penetrando all’interno del veicolo. Nella dinamica sono stati travolti i sediolini che ospitavano i passeggeri del lato sinistro del bus con conseguenze drammatiche ed effetti devastanti sul corpo delle vittime. Nessuna delle tre donne decedute è arrivata morta al pronto soccorso dell’ospedale di Sorrento esalando l’ultimo respiro durante i disperati tentativi dei medici che hanno tentato di strapparle all’abbraccio della morte. Giudicate spaventose anche le condizioni della 49enne Franceschina Gatto che nel terribile incidente ha riportato una forte emorragia cranica e lo sfondamento parietale del cranio. Per lei i medici hanno intravisto una possibilità di salvezza ordinando l’immediato trasferimento al centro traumatologico di Napoli. Le sue condizioni restano gravi, dopo l’arrivo al Cardarelli è caduta in coma farmacologico, seppure fortemente sedata ha superato una crisi notturna e non è considerata al momento in imminente pericolo di vita. Il corpo maggiormente straziato nel tragico incidente avvenuto sulla strada del Nastro Verde che collega Sorrento con Sant’Agata sui due Golfi era quello della 78enne inglese Betty Clack che ha riportato devastanti ferite da taglio al capo ed al collo arrivando all’ospedale con le braccia quasi semiamputate. Accanto a lei nello stesso bus della Sita sedeva il marito che si è subito accorto della gravità delle condizioni della moglie standogli vicino fino all’ultimo momento. Non ha trovato nemmeno la forza di disperarsi nel trambusto di quella immane tragedia, il corpo di Betty Clack dopo l’esame autoptico sarà rimpatriato in Inghilterra per l’estremo saluto dei familiari. I sindaci di Sorrento e di Massa Lubrense hanno proclamato il lutto cittadino in occasione dei funerali delle due vittime di Sant’Agata sui due Golfi. Sotto accusa la inadeguatezza della viabilità della penisola sorrentina, la sicurezza stradale, le condizioni di molti tratti di carreggiata di importante collegamento che versano in condizioni di disastrosa manutenzione a cui si aggiunge la devastazione prodotta dagli interminabili interventi per la metanizzazione del territorio. Il bus coinvolto nel tragico incidente trasportava decine di studenti, turisti e pendolari. Il camion incriminato aveva invece appena terminato un giro di consegne per bar, alberghi e ristoranti. (di Vincenzo Maresca il Giornale di Napoli)
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