Meta - Cerchia ristretta intorno al feretro di Mario Maresca, il pilota dell’aereo ultraleggero precipitato nello specchio di mare tra Seiano di Vico Equense e Meta di Sorrento, per l’ultimo saluto dopo il recupero del corpo avvenuto martedì scorso ad opera della guardia costiera. I familiari, la moglie Madda, i figli Marciano, Virginia ed Alberta ed il genero Antonio Cafiero hanno partecipato stretti ad amici e conoscenti alla omelia celebrata nella basilica di Santa Maria del Lauro per il passaggio dalla libertà del volo nell’aria a quello tra gli angeli che condurrà Mario Maresca tra le braccia di Dio. Particolarmente commovente la testimonianza di un amico che spesso lo incontrava in concomitanza di acquisti di materiale meccanico per la realizzazione di strutture in grado di volare. Mario Maresca aveva costruito con le proprie mani un modello di minielicottero successivamente messo in vendita dopo l’acquisto dell’ultraleggero. «Era una persona tranquilla, soprattutto serena, dai cui occhi trasparivano vere passioni per la vita. Amava il senso di libertà ed era consapevole dell’importanza del dono della vita. Lascia ai nipotini una importante eredità frutto di responsabilità e consapevolezza ma soprattutto di amore verso il prossimo. Ora è tornato in cielo dove amava volare, per me è ancora lì, quando lo cercherò mi basterà alzare lo sguardo verso l’alto». Intanto i risultati dell’autopsia praticata in seguito al recupero del corpo hanno confermato che Mario Maresca è deceduto per il violento impatto dell’aereo ultraleggero con lo specchio d’acqua prima di inabissarsi ad una profondità di oltre 100 metri e non per un presunto malore che lo avrebbe colpito durante la manovra per allontanarsi dal centro abitato e dalle spiagge affollate, confermando in tal senso l’atto eroico che lo ha visto immolarsi per non mietere vittime tra la gente. (vm il Giornale di Napoli)
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