lunedì 14 giugno 2010

Vico Equense: La terra di tutti e di nessuno

Vico Equense - Un territorio saccheggiato dall´interesse privato. Un territorio nel quale le leggi urbanistiche non valgono più, nel quale il disinteresse della gente permette la più parossistica ed abominevole devastazione mai attuata negli ultimi 50 anni. Un territorio dove gli organi di tutela e di controllo sembrano latitanti e in ogni caso inattivi, inutili, inefficaci e dove questa amministrazione comunale, con questi assessori e con questo sindaco in testa, hanno deciso il saccheggio arbitrario e terribile delle poche aree verdi esistenti ormai alla mercè di cantieri di scavo che non espongono cartelli in dispregio della legge che impone di esporre a vista la direzione dei lavori, i tecnici di cantiere, la ditta che esegue. "Kennst du das Land, wo die Zitronen blühn?" , conosci la terra dove fioriscono i limoni? Chiedeva in una delicata poesia Goethe alla sua amata. Oggi dovrebbe scrivere: conosci tu quel paese dove allignano le ruspe dove interi uliveti vengono abbattutti per far posto a strade asfaltate ed inutili? Dove voragini sotterranee stanno mettendo a repentaglio la stabilità idrogeologica del suolo? Ma soprattuutto, un paese dove governa, nell´indifferenza della gente, una pletora zotica di ignoranti crassi che pensa solo a far soldi e affari con un patrimonio che dovrebbe essere di tutti? Direbbe così e non starebbe più scrivendo una poesia, bensì una denuncia accorata ed allarmata. Le foto che vedete sono state scattate ieri in località Le Cavottole e accanto alla stradina che una volta portava al Rivo D´Arco. Le prime si riferiscono ad un altro parcheggio pertinenziale: uno scavo che è si sta facendo sotto il Vico Lungo, accanto ad un palazzo, in una zona già interessata a crolli e smottamenti. Le altre invece evidenziano in tutta la loro crudezza ciò che resta di un uliveto e dovrebbe essere il tracciato di una strada inutile quanto altamente impattante che dalla Marina di Equa sbucherà sulla statale sorrentina. Nessuno dei due cantieri espone cartelli, come a dire: ormai in questo paese possiamo fare ciò che vogliamo e forse è tristemente vero. Alle autorità preposte ai controlli dico: non mi convocate più come persona informata dei fatti, perché gli unici fatti che so li fotografo e li commento così, mentre le informazioni su questi fatti le vorrei io da voi, perché siete voi preposti alla tutela, alla vigilanza ed ai controlli. Sono più che convinto che in quest´anno ci sarà una devastazione senza limiti e una speculazione già prevista e già in fase di progettazione: la strada che viaggerà su sette arcate e che attraverserà il Rivo D´Arco ormai un unico immenso cantiere, poi la ripresa del discorso Alimuri, con la costruzione di una mega struttura nella piana di Equa, poi la costruzione di una scoglieta che dalla Torretta arriverebbe sotto la Chiesa del Vescovado e poi ancora box auto interrati. La signora Beneduce, nella risposta che diede alla mia lettera scrisse :" Siamo contrari ad una visione museale dell´ambiente che, a nostro avviso, ha contribuito a distruggere l´ambiente e non alla sua tutela " bene, signora Beneduce, profonda il Suo impegno ancora in questo modo Lei è in buona compagnia, peccato che di questo passo, ci sarà ben poco da proteggere e da tutelare. (di Franco Cuomo)

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Vico Equense sta facendo la fine dei peggiori paesi vesuviani.
Verrà il giorno in cui qualcuno dovrà dare conto di quello che sta facendo e soprattutto di quello che non ha fatto, denunciando tutto senza se e senza ma.
Se lo ricordino colori i quali hanno affidato la guida di questo paese ai personaggi che ben sappiano: saranno ringraziati dai loro figli e dagli speculatori camorristi.

Vergogna.

Anonimo ha detto...

A me vengono i brividi a pensare che i vicaioli si stanno facendo mangiare il paese sotto i loro piedi e non dicono nulla.
Che vermi.

Anonimo ha detto...

dove si trovava negli ultimi 50 anni?
la devastazione l'hanno fatta negli anni '80-90... ora sono solo briciole...

Anonimo ha detto...

Egregio Sig. Cuomo nella stessa strada delle Cavottole, quanto prima inizieranno un'altro scavo per box interrati nonostante nelle "Villa S.Sofia" abbiano come parcheggiare, l'impotante è abbattere altri ulivi, distruggere altro verde, togliere terra ed impiantare cemento ed ancora cemento, continuare con lo scempio.
Viva i nostri GOVERNANTI e le loro leggi!
Che SCHIFO!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Non è vero: la devastazione di ora è dello stesso tipo di quella degli anni 80.
La storia si ripete. E sempre in peggio.
Abbasso i geometri!

Anonimo ha detto...

Come disse il generale francese Cambronne: "Merde!"

Anonimo ha detto...

l'abbrutimento del paesaggio corrisponde all' abbrutimento del''animo .Oggi comandano gli imprenditori ,e che se ne sappia in giro, non hanno mai mai pensato al bene collettivo, mai le loro azioni sono state finalizzate al bene universale.L'opportunismo e il cinismo ormai imperano ,ma ciò che fa male è che la politica ormai ne è infetta. quando la politica diventa potere la via del rivo d'arco ,la SS trinità, i parcheggi , le scuole, la spiaggia, sono solo affari ...... di pochi. anna maria

Anonimo ha detto...

complimenti a franco cuomo che lotta per la bellezza. anna maria