Vico Equense - Le spese per le politiche sociali sono un investimento nel benessere della persone e non solo un costo. Questo il messaggio che è arrivato dalla “Festa dei diritti possibili”. Manifestazione organizzata domenica scorsa dal comitato locale “Il welfare non è un lusso”. Il Comune di Vico Equense spende poco meno di venti euro per il settore. A fronte di una media nazionale pari a 94 euro e di quella regionale che è di 34. Le cifre sono contenute nel documento predisposto dal comitato e che è stato letto in apertura del dibattito. “Si è preferito programmare un parcheggio a Seiano, al posto di un asilo nido già finanziato” ha detto Michele De Angelis, portavoce del comitato. Per dare un’idea delle priorità stabilite dall’amministrazione comunale. L’iniziativa ha registrato la presenza di più di duecentocinquanta persone, tra politici, sindacalisti, amministratori, operatori del settore e cittadini. Il dibattito, moderato dal giornalista Francesco Di Maio, è stato avviato dal portavoce del Comitato, Michele De Angelis, che ha illustrato, dati alla mano, quanto scarso sia l’investimento delle risorse economiche del Comune di Vico Equense nei servizi alle persone e come le stesse vengano invece dirottate altrove, esprimendo di conseguenza la necessità di tradurre sempre i servizi in diritti inalienabili, sia per l’utente, che deve esigere professionalità nelle prestazioni, che per l’operatore, a cui deve essere garantito un rapporto contrattuale vero.. Hanno fatto seguito gli interventi dell’avvocato Ferdinando Astarita, assessore nella passata amministrazione alle politiche sociali, che ha tracciato una lunga cronologia nella storia locale delle politiche sociali. L’intervento dell’avvocato Aldo Starace, candidato sindaco alle prossime amministrative, invitato a dare anche risposte tecniche su dubbi di legittimità su alcune scelte di affido dei servizi dell’attuale amministrazione, ha sollevato ripetuti applausi tra la folla. A difesa delle scelte dell’attuale classe politica locale è intervenuto il dottor Raffaele Esposito, assessore alle politiche sociali cercando di rispondere agli interrogativi sollevati circa la scelta dell’amministrazione di uscire dal piano sociale di zona. “Abbiamo deciso di risparmiare risorse destinate all’apparato burocratico del piano sociale di zona che troppe volte prevarica sulla volontà politica”. Ha fatto seguito l’intervento di Giuseppe Dilengite, ex sindaco della città, che ha messo in evidenza l’importanza delle forme associative come il piano sociale per favorire la gestione dei servizi che non sono misurabili unicamente come spese per le casse comunali. Alla fine l’intervento di Sergio D’Angelo, portavoce del comitato regionale il Welfare non è un lusso, ha offerto una visione di ampio respiro sul significato dei servizi sociali, contraddicendo chi li considera unicamente una spesa non più affrontabile in un momento di crisi, mostrando al contrario come proprio in una fase economica difficile sia necessario investire nel sociale a tutela di tutti e non solo delle così dette fasce deboli e come il risparmio immediato si traduca in tempi brevi in un aggravio imprevedibile di risorse pubbliche a cui dover far fronte. Il sindacalista Gargiulo ha lamentato, con toni accorati, l’assenza di risposte politiche circa il welfare e di quanto urgente sia invece puntare a scelte politiche serie, per evitare lo scivolamento verso l’approssimazione dell’assistenzialismo. Oltre alle duecentoquarantaquattro firme di adesione di cittadini al documento stilato dal Comitato locale il Welfare non è un Lusso raccolte nello svolgimento dell’evento e nei due giorni precedenti, hanno espresso formalmente la propria adesione Ginette Fermariello, moglie del compianto senatore ed ex sindaco della città, l’onorevole Antonio Palagiano, Piergiorgio Sagristani assessore provinciale, Giuseppe Gargiulo, responsabile dei pensionati Cisl in Campania, Stefania Astarita responsabile del PD in penisola sorrentina e tante altre personalità rappresentative del mondo politico, culturale ed associativo.
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