domenica 14 aprile 2013

Il chiodo fisso del neo consigliere Cioffi

«Più solidità senza interessi personali» 

Vico Equense - «Il popolo è sovrano in ogni decisione, ha scelto il suo sindaco in Gennaro Cinque, io ho l’onore di conoscerlo da sempre, ho constatato, la sua capacità, caparbietà, tenacia, convinzione, condividendo anche la stessa trincea in alcuni lavori. Nella sua politica del “fare” non esistono altre figure». Vincenzo Cioffi resta fedele al primo cittadino, andato a finire al centro della bufera politica con la giunta andata a casa con dimissioni in tronco. Il neo consigliere del Pdl - subentrato in aula al posto del dimissionario ex presidente del consiglio comunale, Matteo De Simone - interviene sulla bufera scoppiata dopo la promozione come neo gestore dei lavori del consigliere comunale della lista civica «Colline Vicane», Maurizio Cinque. «Il treno della maggioranza partito nel maggio 2011 sta dimostrando una leggera debolezza del gruppo dovuta a delle incomprensioni interne, che di conseguenza pregiudica le battaglie sui grandi temi cari al partito ed all’elettorato, indubbiamente ha bisogno di nuove motivazioni, di sprono, di maggiore entusiasmo, di spirito di sacrificio e di alta responsabilità verso gli elettori ed il paese - dichiara Cioffi -. Ecco è qui che penso di rendermi utile, con la mia presenza in mezzo a voi, l’esperienza, senso dello Stato, instancabili mediazioni e buonsenso, tutte unicamente votate a cercare di unire, di fare squadra, di stabilire un rapporto: schietto, sincero, di confronto, dialogo, costruire ponti no muraglie, esseri esempi da seguire per i giovani e la società, intendere la politica come disse Papa Paolo VI “la politica è la più alta forma di Carità Cristiana”, non a centri di potere, pensando di essere migliori, capaci intelligenti, non bisogna cadere in questa falsa certezza. Di intendere il consiglio comunale luogo di dialogo di confronto nel rispetto reciproco, al solo fine di portare benessere alla cittadinanza e non un luogo ove regna quasi l’immunità per atti offensivi alla dignità personale e al colore politico di appartenenza. Saper accettare le proposte anche dalla minoranza che possono essere espressione di “Buona Politica”. In questo particolare momento di grave crisi economica, di rinnovamento, di contestazione, di programmi sempre più simili tra varie forze politiche ma senza una risposta certa, mettiamo da parte gli eventuali interessi, disegni personali e offriamo modelli di vita da seguire, soprattutto anche alla ricerca di valori». (Fonte: Salvatore Dare da Metropolis)

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