domenica 14 aprile 2013

L’ecomostro del Rivo d’Arco: lo demoliamo?

Referendum popolare autogestito 

Vico Equense - Per costruire il depuratore hanno distrutto verde e ulivi per fare spazio a una strada, necessaria per far passare i camion del trasporto dei fanghi di cantiere. Ma i lavori del depuratore sono fermi, mentre la strada è quasi finita ma è chiusa. IN Movimento per Vico sta sottoponendo ai cittadini un vero è proprio referendum popolare. Sul tavolo c’è l’ipotesi della demolizione di un’arteria che taglia in due il vallone del rivo d’Arco. Un mostro di cemento, con un costo esorbitante di milioni di euro, motivato dalla presunta necessità di evacuare dal cantiere del depuratore i materiali di scavo e poi, dall’impianto in attività, i fanghi prodotti. Un’opera inutile, perché c’è già una strada, utilizzata abitualmente da camion e autobus, che conduce dalla Marina di Seiano alla statale. La minoranza, sta proponendo alla cittadinanza un referendum autogestito, per decidere al più presto il da farsi e definire insieme la strategia per il futuro. Il loro punto di vista è chiaro. Lo svincolo del viadotto su via Filangieri non potrà mai essere utilizzato, pertanto va demolito. Infatti, la larghezza minima della carreggiata di una strada a senso unico di circolazione deve essere di 5,5 metri, mentre nel caso in questione, la distanza tra i muretti laterali e di soli due metri e mezzo. Volendo a tutti costi utilizzarla, bisognerebbe acquisirla al patrimonio comunale, in deroga alle vigenti norme. Bisognerebbe, poi, imporre non solo la circolazione a senso unico, ma anche il limite di circolazione a dieci chilometri orari ed il divieto di transito per i pedoni.

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