domenica 11 agosto 2013

L'Assessore Maria Cioffi replica alle dichiarazioni di Aldo Starace

L'Assessore Maria Cioffi 
Riceviamo e pubblichiamo

Vico Equense - “La Cioffi” (così sono stata appellata dal consigliere Starace in una dichiarazione a questo blog risalente ad ieri, sabato 10 agosto), avverte la necessità di fare diverse obiezioni e chiarimenti in merito a quanto è stato asserito dal consigliere succitato. Premetto che per il passato non ho mai scelto di rilasciare dichiarazioni di smentita Eppure non sono mancate le occasioni nelle quali l’operato dell’Assessorato alle Politiche Sociali del nostro comune è stato messo con troppa facilità e con troppa approssimazione in discussione. Qualche volta senza alcuna cognizione di causa! Ho sempre sorvolato sulle critiche! Perché convinta, in buona fede, che esse possono essere sempre utili, tanto alla propria crescita umana che professionale tanto a migliorare il proprio modus operandi. Perchè consapevole di essere sempre stata aperta e disponibile a qualsiasi confronto leale, costruttivo e propositivo. Perchè pronta all’ascolto di qualsiasi suggerimento o rimostranza. Perché animata di umiltà e conscia del forte senso di responsabilità che riverso nel mio operato . Perchè certa, come assessore alle politiche sociali, di aver sempre fatto il meglio di quanto l’attuale difficilissima congiuntura socioeconomica ed il conseguente aumento esponenziale del bisogno, mi abbiano consentito di fare per i cittadini . Sempre intenta più a cercare di fare che di dire , ahimè, ho sorvolato anche sulle critiche strumentali e strumentalizzate!! Ma ora è tempo di cambiare atteggiamento! E’ tempo di cambiare se non altro perché ho constatato che sorvolando e lasciando correre quando si ricevono critiche strumentali, si finisce con l’avallare e l’essere complici, senza volerlo, della strumentalizzazione di chi legge. Ho potuto verificare, in generale ed in molti casi, che la cattiva informazione è al servizio della demagogia e della cattiva politica. Al contrario penso che l’informazione, quella vera, debba essere messa al servizio del cittadino e che certamente non io ,non il mio operato o quello degli uffici dell’assessorato ma sicuramente il popolo ,i cittadini meritano rispetto! Tutto ciò premesso, andiamo nel merito della questione specifica per cui ho deciso di prendere la parola su questo blog. Le affermazioni del consigliere Starace, di cui accennavo sopra, quelle che si rivolgono anche alla mia persona, riguardano la delicata questione del Psz .Negli scorsi mesi ho avuto l’onore di sedermi al tavolo dei sindaci dei comuni afferenti l’ambito 33, così come ridisegnato dalla regione Campania, per discutere la costituzione del nuovo Psz e sicuramente non ci si è mai seduti a quel tavolo per non entrare nel piano di zona.
 
La posizione dell’amministrazione vicana, e non quella “della Cioffi “ o del sindaco Gennaro Cinque, posizione che si può facilmente evincere da tutti i verbali di coordinamento in ogni momento consultabili presso gli uffici, non è stata mai quella di andare a concertare un non ingresso nel Psz o a creare condizioni che andassero a scapito dei propri cittadini. Al contrario!! La posizione è stata quella di tutelarli tant’è che per loro si sono ripetutamente rivendicati: economie di spesa ,più servizi ,prestazioni di qualità e centralità decisionale nella scelta dell’ente erogatore. Nella riunione di capigruppo tenutasi lo scorso venerdì 9 agosto anche con i consiglieri di minoranza Starace e Scaramellino, alla quale ho volontariamente preso parte proprio per parlare del da farsi rispetto al Psz, ho personalmente esposto, in maniera obiettiva, tutto l’iter di concertazione attivato nei mesi scorsi per far parte del piano di zona .Nella stessa riunione non ho mai espresso la mia personale opinione sull’argomento ma mi sono limitata a fare ai presenti un bilancio completo dei pro e dei contro sulla questione, delle criticità e dei punti di forza nonché della volontà normativa al riguardo, rimandando al consiglio comunale, il solo organo deputato a poterlo fare ,il compito di prendere decisioni in merito. Non so se il consigliere Starace abbia avuto modo di confrontarsi con il sindaco per sondare la sua posizione sulla tematica su cui si sta argomentando tanto da poter fare le dichiarazioni pubbliche che ha reso, ma so per certo che io non ho mai esplicitato allo stesso consigliere la mia personale opinione né la mia volontà riguardo al Psz. E non vedo perché lo stesso si debba arrogare il diritto di far passare sue deduzioni per mie affermazioni. Non lo ritengo giusto! Inoltre invito a riflettere che non è neanche solo ipotizzabile che un sindaco, col suo solo voto, e tantomeno un assessore, tra le altre cose tecnico e senza diritto di voto, possano incidere, annullare o condizionare una volontà e una decisione collegiale che spetta solo e solamente al consiglio comunale ! Consiglio comunale al cui interno, tra l’altro, non credo che vi siano, oggi, persone irresponsabili, sprovvedute, incapaci di valutare e decidere. Così come, sempre nella sede della riunione succitata, quando si è trattato di fare la differenza tra le diverse modalità di affidamento dei servizi nel Psz, ho solamente inteso illustrare la differenza tra il sistema delle gare ed il sistema del voucher mettendo solo in evidenza che quest’ultimo è stato esperito nel nostro comune da due anni con ottimo riscontro da parte dei nostri cittadini utenti. Riscontro raccolto non solo per vie brevi, ma anche documentato attraverso dei questionari di soddisfazione ad essi somministrati. Ciò ho affermato e non altro! E sicuramente non ho dichiarato che Vico non sarebbe entrato nel Psz a causa della scelta o meno del voucher né ho esplicitato quale fosse il mio punto di vista rispetto a quello del sindaco. Allora cosa o chi legittima il consigliere a fare queste dichiarazioni? La questione del voucher, poi, non è sicuramente un fatto da poco. Non si può parlarne in maniera così sbrigativa e negativa ai cittadini. Giova, infatti, innanzitutto precisare che esso non è affatto un‘invenzione o, peggio ancora, un basso espediente politico dell’amministrazione vicana finalizzato a “.. favorire in maniera clientelare gli operatori amici..” come ha affermato il consigliere nell’intervista che ha rilasciato. Intanto le fonti normative che ne informano il quadro della disciplina sono molteplici: La Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali n. 328 del 8 novembre 2000- La L. 104/1992; Il D.P.R. 3 maggio 2001 n. 204 “Piano Nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2001-2003”; Il D.P.C.M. 30 marzo 2001 “Atto di indirizzo e di coordinamento sui sistemi di affidamento dei sevizi alla persona, ai sensi dell’art. 5 della L. 328/2000”. La legge regionale 11/07 “ Legge per la dignità e la cittadinanza sociale”; La DGR 1079 del 15/03/02 “Indirizzi ai Comuni per la selezione di soggetti del Terzo Settore ai fini della gestione ed integrazione sociale di interventi e servizi sociali ai sensi della L 328/00”; Il Decreto del Presidente della Giunta Regionale della Campania n. 16 del 23 novembre 2009; Il Regolamento Regionale di attuazione della L.R n.11/2007”, art.1 c.3; La Deliberazione GRC n. 383 del 23.03.2010 AGC 18 Assistenza Sociale – Modalità e procedure di funzionamento dell’albo Regionale dei soggetti abilitati, autorizzati e/o accreditati, a partecipare al sistema integrato di interventi e servizi sociali. Inoltre c’è da sottolineare che esso viene esperito con successo in altri ambiti della regione Campania e sicuramente è uno strumento democratico e trasparente per l’erogazione dei servizi ,nonché garanzia di qualità degli stessi . Non ultimo il voucher rientra tra quelle buone ed innovative pratiche di cui, altrove e da anni, si fregiano molte amministrazioni in Italia o in altre parti d’Europa in quanto rispettoso della persona ,del suo diritto all’autodeterminazione ed alla scelta, nonché più rispondente a poter soddisfare bisogni specifici , diversi e diversificati. E’ piuttosto questa la preziosa opportunità data dal voucher: di mettere in condizione la persona di scegliere l’ente erogatore del servizio secondo i propri bisogni e di poterlo cambiare in ogni momento se questo non dovesse più rispondere alle proprie esigenze. Se i vouchers, poi, possono avere anche una ricaduta lavorativa sul territorio vicano (chiarendo a tutti, però, che non lavorano certo gli “amici” ma solo quelli che hanno i requisiti per poter essere accreditati!) e non solo sul territorio vicano (perché adottare i vouchers a livello di ambito significa assicurare ricadute in tal senso su tutti i comuni afferenti lo stesso), ben venga in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo! Si parla e si è parlato tanto di assenza di lavoro! Si è anche giudicata più volte l’amministrazione per non essere in grado di produrre opportunità lavorative! Poi quando se ne intravede una possibilità, la si legge in una maniera negativa! ?Non capisco ! Quante contraddizioni in quello che si dice ed in quello che si fa! Concludo dicendo che quella del piano sociale di zona è una questione certamente molto delicata che richiede valutazioni attente qualunque sia la decisione che si vorrà prendere in consiglio comunale e sono convinta che i consiglieri, sapranno trovare alla fine una decisione unanime che vada nella direzione della legittimità e dei cittadini. Al consigliere Starace, mi sento, con molta umiltà, di sottolineare che un conto sono le dichiarazioni che una persona fa e ben altra cosa è ciò che di un discorso si interpreta o si vuole dedurre. Privare una comunicazione del cosiddetto “ contesto” significa contraffare il messaggio e sicuramente, in generale, ci si prende sempre una grande responsabilità ad attribuire alle persone dichiarazioni che esse di fatto non hanno reso! Inoltre sempre allo stesso consigliere che ha rilasciato anche quelle dichiarazioni ben precise sui vouchers che ha esclusivamente finalizzato ( ripeto ancora una volta le sue parole) a “ ..favorire in maniera clientelare gli operatori amici..” svilendone la portata e la ricaduta sulle persone, rivolgo una preghiera : illustriamo ai cittadini,magari utilizzando lo stesso blog, qual è, allora, il sistema alternativo al voucher per l’erogazione dei servizi! Spieghiamo loro, per esempio, come funziona, diversamente dai vouchers, il sistema delle gare! Spieghi lui, che ha intravisto con tanta sicurezza nei vouchers un’opportunità di far lavorare gli “amici”, se intravede lo stesso pericolo anche nelle gare !Se anche ad esse, per esempio, possano mai partecipare “operatori amici” E poi dica anche se il cittadino è messo in condizioni di scegliere con il sistema delle gare. Diciamole tutte queste cose ai cittadini ! Anzi lancio una proposta procedurale: invitiamoli ad un tavolo di confronto e di informazione corretta e piena! Scegliamo per loro ma con loro!!Perché i cittadini vanno sempre ascoltati ed informati! Quando si parla di politiche sociali si parla di persone e la persona è e deve sempre rimanere al centro di un intervento. Di qualsiasi intervento non solo politico ma anche sociale, riabilitativo, terapeutico o didattico che sia. La centralità della persona non è un dettaglio: è sacra!! Infine, concludendo, mi permetto di partecipare ai lettori uno dei più importanti insegnamenti che mi ha regalato quest’esperienza amministrativa ormai quasi biennale e di cui faccio tesoro: in fondo non è poi molto difficile fare politica .Per fare politica bastano una buona dose di dialettica, capacità strategiche e persuasive, capacità di programmazione e tanta determinazione. Quello che è davvero difficile e complicato, invece, è fare buona politica! Per quella ci vuole molto di più e di meglio. Ci vuole la capacità di interpretare i cambiamenti della società e delle istanze dei cittadini. La capacità di calibrare l’intervento sul cittadino senza escluderlo dalle decisioni. Per la buona politica ci vogliono lealtà, pazienza, capacità empatica, lungimiranza, pragmaticità, costanza, tempo, trasparenza, azioni e coraggio. Sì, il coraggio! Il coraggio di fare scelte di bene comune e non di potere e tornaconto personale. Il coraggio di informare correttamente per rendere consapevoli e non per plagiare. Il coraggio per mettere in cima alla scaletta delle priorità la persona e non il calcolo. Il coraggio di non mandare in deroga della sola legge economica i diritti delle persone. Sì, decisamente: per la buona politica ci vuole coraggio! Io, che poi sono consapevole che di politica non ne ho mai fatta, in tutta umiltà, mi metto in discussione per prima e mi chiedo: di questo coraggio, ne abbiamo tutti abbastanza?

Con profondo rispetto 
Ass. Maria Cioffi

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