venerdì 23 agosto 2013

Trasporti e servizi sociali, in aula l’ennesimo bluff

Fonte: Salvatore Dare da Metropolis

Vico Equense - E’ un dato politico abbastanza chiaro: la maggioranza del sindaco Gennaro Cinque continua ad alzare un muro e fa sfumare definitivamente qualsiasi ipotesi di «confronto » con l’opposizione che, ai sensi del regolamento, aveva richiesto l’immediata convocazione del consiglio comunale. Una seduta, quella dell’altra sera, in cui si sarebbero dovuti affrontare temi importanti come l’emergenza trasporti nelle frazioni collinari con corse saltate all’improvviso e disagi per l’utenza senza dimenticare il nuovo assetto del Piano sociale di zona, un organismo dal quale il Comune di Vico Equense è uscito da qualche tempo con la decisione dell’amministrazione di gestire i servizi in maniera indipendente rispetto agli altri enti municipali della penisola. In aula, in effetti, il numero legale c’era. Si poteva discutere e deliberare. Ma la maggioranza non ha gradito la decisione del presidente del consiglio Maurizio Cinque (mesi fa eletto con i voti della minoranza), cioè convocare l’assise in pieno agosto su sollecitazione dell’opposizione, votando contro l’ordine del giorno presentato dai consiglieri di minoranza Aldo Starace, Natale Maresca e Claudia Scaramellino. Quindi tanti saluti e nuovo polverone. «E’ stato un ennesimo schiaffo alla democrazia trasformare il consiglio comunale in una commedia con gli attori sulla scena e, in un angolo dei banchi consiliari, il regista muto, il quale da un po’ di tempo non siede più sugli alti scanni della sala deputata al consiglio - si legge in un comunicato stampa al cianuro diramato ieri dall’opposizione -. La maggioranza ha messo in atto la “prevista” scena madre, quando in modo del tutto surrettizio ha bocciato tutto l’ordine del giorno presentato dalla minoranza con l’accusa di riscontrare la mancanza dei documenti necessari, anche se in presenza di proposte di deliberazioni o di mozioni, alcune delle quali presentate da lungo tempo e corredate dai pareri necessari». Nel corso delle schermaglie iniziali, alla proposta del consigliere di opposizione Giuseppe Dilengite di discutere su almeno alcuni punti all’ordine del giorno, la maggioranza ha risposto di «no». «Non si sono risparmiate accuse anche alla persona con discorsi animati da motivazioni personali più che politiche per l’assenza del consigliere Starace, tra i proponenti dell’ordine del giorno del consiglio, assenza che tuttavia non cambiava la sostanza delle proposte, né faceva venire meno il numero legale » è la bordata dell’opposizione. Che è tornata a parlare di «dissesto democratico». E al varco c’è la solita bagarre.

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