Vicenda conclusa dopo 4 anni per i sindaci di Meta e Vico
Fonte: Salvatore Dare da Metropolis
Meta/Vico Equense - Un’inchiesta
durata molto. E che
è arrivata ad uno snodo
cruciale. Il giudice per le
indagini preliminari del
Tribunale di Torre Annunziata,
Giovanni De Angelis,
ha prosciolto i sindaci di
Meta e Vico Equense, entrambi
indagati per lesioni
colpose per il ferimento
di un giovane caduto giù
dall’ecomostro di Alimuri
nell’estate del 2009.
Finisce qui il procedimento
contro Gennaro Cinque e
Paolo Trapani. Motivo? Le
recinzioni fissate nelle vicinanze
della struttura erano
«assolutamente sufficienti
e idonee a far desistere
chiunque dal proposito si
arrampicarvisi». Respinta
la richiesta degli avvocati
che hanno assistito la vittima
dell’incidente per una
riapertura delle indagini.
Il pubblico ministero titolare
dell’inchiesta, Rosa
Annunziata, aveva già
chiesto l’archiviazione
per i sindaci e anche per
la terza persona indagata,
Margherita Masullo, «amministratore
unico» della
società proprietaria dell’albergo-
fantasma di Meta.
Mentre l’avvocato di Luciano
Savarese - la vittima
dell’incidente che all’epoca
aveva 17 anni - si era opposto
all’archiviazione «suggerendo
» al gip di ripartire al più presto con le indagini.
E’ stata scritta dunque la
parola «fine» sulla querelle
a ben 4 anni di distanza dal
dramma vissuto al borgo
marinaro di Alimuri. Era il
pomeriggio del primo luglio
2009, faceva un gran
caldo, con la spiaggia presa
d’assalto dai bagnanti.
Andato al mare con gli
amici, Luciano Savarese
raggiunse l’ecomostro. Salì
sullo scheletro dell’albergo.
Poi fece un volo di 12 metri.
Crollò il solaio e per il giovane
non ci fu nulla da
fare. Schianto contro gli
scogli e ferite molto gravi.
Per estrarre il ragazzo dalla
scogliera fu necessario l’intervento
dei vigili del fuoco.
Poi la corsa in ambulanza
verso l’ospedale «Santa
Maria della Misericordia»
di Sorrento. L’equipe medica
del pronto soccorso gli
prestò le prime cure.
Il quadro
clinico apparse subito
pesante: trauma cranico
ed una frattura alla gamba
destra. Luciano Savarese
fu successivamente trasferito
al «Cardarelli» di Napoli,
sotto osservazione ed
in prognosi riservata per
diversi giorni. A condurre
le indagini, inizialmente,
furono i carabinieri della
compagnia di Sorrento che
ascoltarono alcuni giovani
e anche degli amici del ragazzo.
L’inchiesta proseguì a tambur
battente, poi tre persone
vennero iscritte nel
registro degli indagati per
lesioni colpose: il sindaco
di Vico Equense, Gennaro
Cinque, il primo cittadino
di Meta, Paolo Trapani,
e l’amministratore unico
della «Sa.an.», Margherita
Masullo. Faccenda molto
intricata. L’ecomostro ricade
nel territorio di Vico
Equense ma per raggiungerlo
via terra si percorre
un lembo di terra del Comune
di Meta.
La Procura della Repubblica
di Torre Annunziata ha
lavorato sodo per giungere
recentemente alla richiesta
del pubblico ministero,
Rosa Annunziata, che ha
puntato al proscioglimento.
Richiesta accolta nei
giorni scorsi dal gip Giovanni
De Angelis.
Per i sindaci Gennaro Cinque
(assistito dall’avvocato
Giuseppe Ferraro), Paolo
Trapani (difeso dal legale
Sergio De Simone, indicato
proprio dal sindaco di
Meta in una riunione di
giunta avvenuta nei mesi
scorsi ricevendo l’ok per
la nomina dai propri assessori)
e Margherita Masullo
nessun supplemento d’indagine
e inchiesta archiviata.
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