mercoledì 2 ottobre 2013

Cadde giù dall’Ecomostro: Cinque e Trapani prosciolti

Vicenda conclusa dopo 4 anni per i sindaci di Meta e Vico

Fonte: Salvatore Dare da Metropolis

Meta/Vico Equense - Un’inchiesta durata molto. E che è arrivata ad uno snodo cruciale. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Torre Annunziata, Giovanni De Angelis, ha prosciolto i sindaci di Meta e Vico Equense, entrambi indagati per lesioni colpose per il ferimento di un giovane caduto giù dall’ecomostro di Alimuri nell’estate del 2009. Finisce qui il procedimento contro Gennaro Cinque e Paolo Trapani. Motivo? Le recinzioni fissate nelle vicinanze della struttura erano «assolutamente sufficienti e idonee a far desistere chiunque dal proposito si arrampicarvisi». Respinta la richiesta degli avvocati che hanno assistito la vittima dell’incidente per una riapertura delle indagini. Il pubblico ministero titolare dell’inchiesta, Rosa Annunziata, aveva già chiesto l’archiviazione per i sindaci e anche per la terza persona indagata, Margherita Masullo, «amministratore unico» della società proprietaria dell’albergo- fantasma di Meta. Mentre l’avvocato di Luciano Savarese - la vittima dell’incidente che all’epoca aveva 17 anni - si era opposto all’archiviazione «suggerendo » al gip di ripartire al più presto con le indagini. E’ stata scritta dunque la parola «fine» sulla querelle a ben 4 anni di distanza dal dramma vissuto al borgo marinaro di Alimuri. Era il pomeriggio del primo luglio 2009, faceva un gran caldo, con la spiaggia presa d’assalto dai bagnanti. Andato al mare con gli amici, Luciano Savarese raggiunse l’ecomostro. Salì sullo scheletro dell’albergo. Poi fece un volo di 12 metri. Crollò il solaio e per il giovane non ci fu nulla da fare. Schianto contro gli scogli e ferite molto gravi. Per estrarre il ragazzo dalla scogliera fu necessario l’intervento dei vigili del fuoco. Poi la corsa in ambulanza verso l’ospedale «Santa Maria della Misericordia» di Sorrento. L’equipe medica del pronto soccorso gli prestò le prime cure.
 
Il quadro clinico apparse subito pesante: trauma cranico ed una frattura alla gamba destra. Luciano Savarese fu successivamente trasferito al «Cardarelli» di Napoli, sotto osservazione ed in prognosi riservata per diversi giorni. A condurre le indagini, inizialmente, furono i carabinieri della compagnia di Sorrento che ascoltarono alcuni giovani e anche degli amici del ragazzo. L’inchiesta proseguì a tambur battente, poi tre persone vennero iscritte nel registro degli indagati per lesioni colpose: il sindaco di Vico Equense, Gennaro Cinque, il primo cittadino di Meta, Paolo Trapani, e l’amministratore unico della «Sa.an.», Margherita Masullo. Faccenda molto intricata. L’ecomostro ricade nel territorio di Vico Equense ma per raggiungerlo via terra si percorre un lembo di terra del Comune di Meta. La Procura della Repubblica di Torre Annunziata ha lavorato sodo per giungere recentemente alla richiesta del pubblico ministero, Rosa Annunziata, che ha puntato al proscioglimento. Richiesta accolta nei giorni scorsi dal gip Giovanni De Angelis. Per i sindaci Gennaro Cinque (assistito dall’avvocato Giuseppe Ferraro), Paolo Trapani (difeso dal legale Sergio De Simone, indicato proprio dal sindaco di Meta in una riunione di giunta avvenuta nei mesi scorsi ricevendo l’ok per la nomina dai propri assessori) e Margherita Masullo nessun supplemento d’indagine e inchiesta archiviata.

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