Piano di Sorrento - È stata ribattezzata «Buonanotte ai sognatori», l’operazione condotta dagli agenti del corpo forestale dello Stato. Disattivate numerose postazioni per il richiamo delle quaglie. Sono state proprio le segnalazioni del Wwf penisola sorrentina ad attivare gli agenti del corpo forestale dello Stato di Castellammare, coordinati dal comandante Romualdo Apicella. Individuate e smantellate numerose postazioni per il richiamo delle quaglie e al sequestro degli impianti elettronici, altoparlanti, batterie, fonofili, cavi elettrici e quant’altro, allestiti sulle alture collinari di Piano di Sorrento, tra i Colli San Pietro e Monte Vicalvano, e Vico Equense, sulle alture di Arola.
«Alcune postazioni – spiega Claudio d’Esposito, presidente del Wwf Penisola Sorrentina - erano state abilmente nascoste nella montagna in vere e proprie casseforti, spesso saldate ad arte e cementate tra le rocce calcaree, chiuse da robusti catenacci e contenenti sofisticati impianti e timer che riproducono, per l’intera notte, il verso delle quaglie da catturare, attraendole nei pressi della postazione e rendendole prede facili per il bracconiere che, alle prime luci dell’alba, va a cacciarle con fucile e cani. Spesso, per poter sparare anche in giorni di divieto, i fucili non vengono portati da casa ma sono nascosti nella montagna, dopo averne abraso la matricola, sotto i muri, in grotte o tra la vegetazione, costituendo un ulteriore grave pericolo».
Gli impianti posizionati sulle colline della penisola sorrentina durante il periodo di migrazione autunnale è una pratica ancora molto diffusa anche se in via di diminuzione rispetto al passato proprio per l’azione di contrasto attivata dal corpo forestale dello Stato e dal Wwf. «L’uso per la caccia dei richiami elettromagnetici ed elettrici – aggiunge Claudio d’Esposito - è vietato, ma evidentemente non per taluni cacciatori che ritengono di poter impunemente infrangere la legge e depredare, a proprio piacimento, l’avifauna migratoria. Con pazienza certosina e con tenacia maniacale tali individui hanno cosparso le nostre montagne di centinaia di metri di fili elettrici abilmente interrati al suolo e nascosto le casseforti bunker contenenti i famigerati impianti». (Fonte: Il Mattino)
giovedì 10 ottobre 2013
Corpo forestale dello Stato e Wwf blitz anti-bracconieri in costiera
Piano di Sorrento - È stata ribattezzata «Buonanotte ai sognatori», l’operazione condotta dagli agenti del corpo forestale dello Stato. Disattivate numerose postazioni per il richiamo delle quaglie. Sono state proprio le segnalazioni del Wwf penisola sorrentina ad attivare gli agenti del corpo forestale dello Stato di Castellammare, coordinati dal comandante Romualdo Apicella. Individuate e smantellate numerose postazioni per il richiamo delle quaglie e al sequestro degli impianti elettronici, altoparlanti, batterie, fonofili, cavi elettrici e quant’altro, allestiti sulle alture collinari di Piano di Sorrento, tra i Colli San Pietro e Monte Vicalvano, e Vico Equense, sulle alture di Arola.
«Alcune postazioni – spiega Claudio d’Esposito, presidente del Wwf Penisola Sorrentina - erano state abilmente nascoste nella montagna in vere e proprie casseforti, spesso saldate ad arte e cementate tra le rocce calcaree, chiuse da robusti catenacci e contenenti sofisticati impianti e timer che riproducono, per l’intera notte, il verso delle quaglie da catturare, attraendole nei pressi della postazione e rendendole prede facili per il bracconiere che, alle prime luci dell’alba, va a cacciarle con fucile e cani. Spesso, per poter sparare anche in giorni di divieto, i fucili non vengono portati da casa ma sono nascosti nella montagna, dopo averne abraso la matricola, sotto i muri, in grotte o tra la vegetazione, costituendo un ulteriore grave pericolo».
Gli impianti posizionati sulle colline della penisola sorrentina durante il periodo di migrazione autunnale è una pratica ancora molto diffusa anche se in via di diminuzione rispetto al passato proprio per l’azione di contrasto attivata dal corpo forestale dello Stato e dal Wwf. «L’uso per la caccia dei richiami elettromagnetici ed elettrici – aggiunge Claudio d’Esposito - è vietato, ma evidentemente non per taluni cacciatori che ritengono di poter impunemente infrangere la legge e depredare, a proprio piacimento, l’avifauna migratoria. Con pazienza certosina e con tenacia maniacale tali individui hanno cosparso le nostre montagne di centinaia di metri di fili elettrici abilmente interrati al suolo e nascosto le casseforti bunker contenenti i famigerati impianti». (Fonte: Il Mattino)
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