Maltempo, sfollate 16 famiglie
Condominio allagato e lesioni nelle pareti: edificio dichiarato «inagibile»
Erano in corso lavori di ristrutturazione, l’hotel Cavour ospita i senzatetto Fonte: Salvatore Dare da Metropolis
Sorrento - Un autentico inferno. Una notte di paura, timore, danni. Le pareti che, all’improvviso, sembrano poter crollare da un momento all’altro. L’acqua che penetra ovunque, che pare voler distruggere tutto. Il vento che tira forte. La pioggia che continua a flagellare Sorrento. Lì, in quello stabile, sono in 39. Anziani, donne, bambini, lavoratori, ragazzi, anche persone che hanno bisogno di assistenza sanitaria. Che non riescono a dormire, che non possono riposare, che temono di restare intrappolate nel complesso delle «ex» case popolari. E’ l’incubo vissuto da 16 famiglie di via degli Aranci, ieri mattina costrette a lasciare i propri appartamenti. Immediato l’intervento delle forze dell’ordine con i vigili del fuoco che, liberato lo stabile, lo hanno ben presto dichiarato inagibile. Impossibile definire, per adesso, i tempi necessari per ristabilire le condizioni di sicurezza. Erano in corso interventi di ristrutturazione: restyling per tetto, facciata e anche per l’impianto delle fogne. Starà ai tecnici determinare con esattezza la causa dell’improvviso allagamento dell’edificio, in particolare al primo piano. Sul posto, curiosi e anche esponenti dell’amministrazione comunale di Sorrento. Il sindaco, Giuseppe Cuomo, si è dedicato alla vicenda per l’intera giornata incontrando più volte le famiglie fatte sgomberare dai pompieri. Diversi summit in municipio, nella sala del primo cittadino. Subito è apparso chiaro che l’edificio non fosse sicuro. Così come confermato dai vigili del fuoco. Da qui la necessità di trovare in tempi brevi una soluzione per le famiglie e garantire al più presto un tetto sicuro a chi è rimasto senza una casa.
Il sindaco, affiancato dai dipendenti dell’ente e dai suoi «fedelissimi», si è subito messo in contatto con i vertici di Federalberghi con il presidente dell’associazione, Costanzo Iaccarino, che non si è fatto pregare dandosi subito da fare. Contatti frenetici fino a quando, nel primo pomeriggio, non è arrivata l’attesa fumata bianca. Per i prossimi giorni, sarà l’hotel Cavour di via Capo a ospitare gran parte delle famiglie costrette a lasciare il complesso residenziale di via degli Aranci. Alcuni residenti sfollati hanno trovato un alloggio a casa di amici e parenti. E’ stata una vera e propria corsa contro il tempo, seguita in diretta dai vertici del Comune di Sorrento. Ma non è solo l’episodio di via degli Aranci ad aver destato preoccupazione. A causa del violento nubifragio che si è abbattuto sulla penisola sorrentina, forze dell’ordine e volontari sono stati impegnati in diversi punti della città del Tasso. A via Capodimonte, c’è stato uno smottamento di terreno che si è riversato su tre auto parcheggiate nelle vicinanze. Una delle vetture, addirittura, è stata scaraventata nella ringhiera che costeggia la strada, distruggendola. A piazza Marinai d’Italia, invece, il basolato è stato praticamente sollevato dalla furia dell’acqua. Mentre a via Enrico De Curtis, nelle vicinanze della stazione della Circumvesuviana, l’asfalto ha ceduto in più parti con l’intervento dei tecnici dell’Utc del Comune di Sorrento e degli agenti del comando di polizia municipale. A via Campitiello è venuto giù un bel po’ di materiale calcareo: una sorta di lava di terriccio, pietre e fango che addirittura ha interessato anche contrada San Martino, che ricade nel territorio della vicina Sant’Agnello. A via Campagnano, hanno ceduto due muri e la sede stradale è diventata impraticabile. Grossi problemi anche al Tribunale di Sorrento, piazzato a pochi passi proprio dall’edificio evacuato a via degli Aranci. Parcheggio del «palazzo di giustizia» allagato, quindi off-limits per avvocati e operatori. A via San Renato un albero è venuto giù, a ridosso del terminal dove stazionano gli autobus di linea. «Sono ore difficili ma nessuno si azzardi a innescare le polemiche - dichiara l’assessore all’edilizia pubblica, Raffaele Apreda -. Qualcuno ha parlato dell’inefficienza dell’opera di manutenzione delle catidoie. L’amministrazione ha fatto recentemente eseguire lavori di pulizia per le 700 strutture solo poco tempo fa. Sono pronto a dimostrarlo chiaramente, con carte e provvedimenti assunti dagli uffici. Per fortuna, non c’è scappato il morto».
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