L’assessore al bilancio valuta l’ipotesi di scendere in campo per la fascia tricolore
Fonte: Salvatore Dare da Metropolis
Meta - «E’ un momento delicato, qualche cosa è già cambiata
». Il ritornello del successo di Fiorella Mannoia
e Mario Lavezzi degli anni Ottanta è più che azzeccato.
Perché potrebbe presto diventare la colonna
sonora della fase politica più rovente per l’amministrazione
comunale di Meta. In primavera si torna
al voto. E le grandi manovre sono partite, con largo
anticipo sulla tabella di marcia.
Grande attesa, in particolare, su cosa farà Giuseppe
Tito che, in fondo, non ha mai smentito la possibilità
di candidarsi a sindaco. Eppure, sull’argomento,
il «super-assessore» al bilancio preferisce non
sbilanciarsi troppo neanche adesso. Il momento
sarebbe opportuno per chiudere il cerchio e rompere
il ghiaccio visto lo sfogo con i «fedelissimi» del
sindaco Paolo Trapani che, dopo alcuni malumori
della maggioranza - che, in parte, ha pure disertato
una recente seduta del consiglio comunale - aveva
fatto trapelare chiaramente la volontà di rimanere
alla finestra, facendo addirittura un passo indietro
per prendersi dunque una pausa di riflessione.
Insomma, almeno per il
momento, sembra congelata
l’ipotesi di tornare
a guidare una coalizione
civica per ottenere dalla
città la riconferma alla
guida dell’ente municipale.
E’ da mesi che si parla
con insistenza della
«tentazione» di Tito.
Ovvero
quella di dare origine
a una propria lista
civica e puntare dritto
dritto alla candidatura
a sindaco sognando di
indossare un giorno la
fascia tricolore. Attorno
a sé l’assessore al
bilancio sa che può
contare su un peso politico
imponente, molti
consiglieri comunali di
maggioranza sarebbero
ben disposti a sostenerlo
nella battaglia delle
amministrative. Ma c’è da capire cosa intenda fare
proprio Trapani.
Al di là dell’inchiesta per assenteismo che vede
coinvolto il sindaco di Meta, iscritto nel registro
degli indagati dalla Procura della Repubblica di
Torre Annunziata.
Tito e Trapani restano compatti per concludere al
meglio il mandato, hanno in comune l’appartenenza
al Partito democratico e potrebbero anche aderire
assieme alla Lega sorrentina, il maxi movimento
civico della penisola varato dai sindaci di Sorrento
e Sant’Agnello, Giuseppe Cuomo e Piergiorgio Sagristani,
che sta conquistando appoggi di un certo
peso nella Terra delle Sirene.
«In questa fase - dichiara l’assessore al bilancio del
Comune di Meta - mi sembra abbastanza prematuro
azzardare discorsi relativi alla competizione elettorale. Credo che come amministratori abbiamo il
compito di risolvere i problemi del paese. Questa è
la priorità. Poi, con il passare dei giorni, valuteremo
insieme il da farsi. Alla città non interessa molto,
adesso, cosa farà alle prossime elezioni Giuseppe
Tito». Poi la provocazione di rito: «Potrei anche
scegliere di non ricandidarmi».
E la minoranza come si muove? Non sembra intenzionato
a tornare in campo Bruno Antonelli, ex
sindaco di Meta che recentemente ha visto confermata
dalla Corte d’Appello di Napoli la sentenza di
assoluzione piena nel corso del giudizio che l’ha visto
imputato per una vicenda in cui venne accusato
di concussione. Voci di corridoio danno operativo il
consigliere comunale Antonella Viggiano. Riscontri
ufficiali, però, finora non ce ne sono.
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