Fonte: Salvatore Dare da Metropolis
Meta - Tanto tuonò che piovve. Il Partito democratico ha trovato un’intesa preliminare verso le elezioni con il sindaco Paolo Trapani a cui ha ufficialmente conferito il compito di mettersi al lavoro per la costruzione di una lista, civica, che possa presentarsi al meglio alle amministrative del prossimo maggio. La svolta è arrivata nella mattinata di ieri quando il segretario cittadino del Pd, Nicola Mollica, ha confermato in una nota che il direttivo locale ha dato l’incarico alla fascia tricolore uscente che, sia chiaro, rappresenta in ogni caso un elemento di punta dei democrat dopo l’iscrizione al partito effettuata l’inverno scorso.
L’accordo è stato raggiunto dopo un’ampia discussione interna al Pd di Meta che, prima di lanciargli la volata, ha pressato Trapani su questioni su cui fra le parti - prima del matrimonio tra il sindaco e i democratici - ci fu un bel po’ di caos. Ovvero poliambulatorio Asl di via del Lauro e sociale. Dettagli non da poco per il Partito democratico di Meta che ha ricevuto dal sindaco «assunzioni d’impegno in merito alla tutela e la valorizzazione di tali servizi» fa sapere il segretario Mollica con convergenze programmatiche fondamentali per un sostegno politico da cementare in vista dell’appuntamento elettorale.
C’è di più. Nel comunicato diffuso dal Pd, sul mandato esplorativo per Trapani, il direttivo del partito tiene a evidenziare il parere favorevole dei consiglieri comunali di minoranza Maria Laura Gargiulo e Antonio Russo e, colpo di scena, soprattutto dall’ex assessore Giuseppe Tito, fedelissimo democrat fatto fuori dalla giunta municipale venti giorni fa e ufficialmente determinato a candidarsi a sindaco contro il primo cittadino uscente alla guida di un movimento civico. Qual è la verità?
Probabile che fra Tito e Trapani ci sia qualche avvicinamento fisiologico a una rottura politica avvenuta clamorosamente nel bel mezzo di un legame consiliare durato quasi per tutti i cinque anni di mandato. Dal suo canto, l’ex assessore - attualmente «semplice» consigliere comunale - si è dichiarato disposto a fare un passo indietro sull’ipotesi di gareggiare da candidato sindaco «a patto di trovare una squadra che punti l’attenzione sui problemi della città invece che pensare alle lotte per un posto. Tutti pensano a candidarsi a sindaco invece di rilanciare un’azione governativa per il bene di Meta».
Insomma, sono giorni di fuoco. Due mesi alle amministrative e tanta carne a cuocere. Anche perché mentre la maggioranza sembra sempre più divisa, l’opposizione affila le armi per tentare di trovare la composizione adeguata per mettere all’angolo Trapani, Tito e il Partito democratico. Salvo clamorosi dietrofront, non sarà in campo l’ex sindaco Bruno Antonelli che sembra aver declinato già da tempo l’invito a ricandidarsi. Chi invece potrebbe rivestire il ruolo di leader di un movimento civico è Antonella Viggiano. Il consigliere comunale di opposizione dell’Udc appare la soluzione più concreta per la minoranza.
Senza dimenticare che all’orizzonte si profila sempre Francesco Pane, assessore con delega al contenzioso che sembra abbastanza tentato dalla bagarre per le urne tanto da poter mettere su una propria coalizione, indipendente sia da Trapani che dal consigliere comunale di maggioranza Tito
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