Santissima Trinità e Paradiso |
Vico Equense - Uno studio di fattibilità tecnico-artistico per il restauro e la valorizzazione del complesso monumentale della Santissima Trinità e Paradiso. Il team, composto da Aldo Aveta, ordinario di restauro architettonico e direttore della scuola di specializzazione in beni architettonici e del paesaggio dell’Università di Napoli, Alessandro Castagnaro, professore di storia dell’architettura e Pierluigi Aveta, architetto, esperto nella redazione di business plann e analisi di scenario, ha finito il proprio lavoro. I professionisti incaricati dall’Amministrazione comunale hanno consegnato la documentazione tecnica grafico-descrittiva definitiva, a espletamento dell’incarico commissionato. La convenzione con il pool di esperti, prevedeva la redazione di uno studio progettuale per definire consistenze, criticità e potenzialità del complesso seicentesco, anche per individuare non solo gli interventi indispensabili ai fini del restauro, anche strutturale, ma anche quelli di rifunzionalizzazione fondate sulla scelta di adeguate funzioni che non snaturino i caratteri storico-architettonici del monumento e che siano utili alla comunità vicana. L’intento della Città di Vico Equense, e dell’unanimità del suo Consiglio comunale, è di acquisire e valorizzare “in mano pubblica” il Complesso seicentesco, evitando che prevalgano mire di privati. Per questo, sono molti anni che la Città investe in questo plesso, per evitare che vada in rovina.
Il complesso monumentale, che storicamente era un educandato femminile, è amministrato da un consiglio di amministrazione, composto dal presidente Vincenzo Esposito e da due consiglieri Matteo De Simone e Claudia Scaramellino, nominato dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Il CdA è scaduto nel febbraio 2016 e ancora non è stato rinnovato. “Sono anni – spiega il presidente Vincenzo Esposito - che il Comune manifesta l’intenzione di acquisire il patrimonio immobiliare della Santissima Trinità senza mettere in atto le azioni necessarie che devono essere precedute da un decreto del Ministero dell’Istruzione che prende atto della cessione delle funzioni per cui l’Istituto ottenne con D.M. 1931 la proprietà dell’immobile e dal parere del Ministero EF (economia e finanze) sulla cessione al Comune. Io ho ottenuto un’ispezione del MIUR, che si è conclusa con l’accertamento della cessione di ogni attività d’istruzione e un’ispezione della Ragioneria dello Stato che si è conclusa col parere di affidare l’immobile al Comune con decreto interministeriale (EF e MIUR) o con legge. La strada legislativa – prosegue Esposito - è stata già percorsa ben cinque volte senza esito. Non resta che quella della decretazione che va provocata dal Comune con una sua proposta ben costruita ma anche immediata per renderla credibile. Il mio appello è finora caduto nel vuoto.” Che le sorti della Santissima Trinità e Paradiso stiano particolarmente a cuore alla popolazione lo testimoniano due petizioni sottoscritte da migliaia di cittadini, numerosi dibattiti pubblici e istanze provenienti da associazioni e residenti preoccupati per il destino dello storico ente risalente al diciassettesimo secolo. È stata proprio la petizione cittadina del 2010, con oltre 3000 firme, il primo importante segnale che ha scosso gli animi, a seguito della quale gli amministratori locali hanno avviato l’iter per chiedere l’acquisizione del complesso al patrimonio comunale.
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