martedì 13 giugno 2017

Depuratore di Punta Gradelle, il commento di Raffaele Attardi (Grande Onda)

Vico Equense - A fine giugno entrerà in funzione il depuratore di Punta Gradelle. Il Comune di Vico Equense, con una nota inviata alla Regione Campania, ha evidenziato che ci sono ancora alcuni problemi di carattere ambientale, igienico sanitario e di pubblica sicurezza, che bisognerebbe affrontare e risolvere al più presto (CLICCA QUI). “Tutte le carenze denunciate – commenta Raffaele Attardi, ex sindaco di Sorrento ed esponente della Grande Onda - hanno un fondamento, ma nessuna di esse dipende dall'impianto di depurazione o viene aggravata dall'impianto. Le carenze della rete fognaria, la mancata regimentazione delle acque meteoriche, lo sfioro a mare delle portati eccedenti che si verificano in caso di pioggia, dipendono tutte da carenze nelle opere di urbanizzazione primaria o sono causate dalla mancata regimentazione delle acque di pioggia, situazioni che si protraggono da anni per ignoranza delle vere cause dei problemi, ignavia e negligenza. Il caso di Vico Equense non è isolato, e in Campania ci sono situazioni ben peggiori. Tutti gli Enti locali incassano a piene mani fondi per opere di urbanizzazione, condoni, sanzioni ambientali e destinano solo in parte questi fondi per gli indispensabili adeguamenti della rete fognaria o per regimentare le acque di pioggia... poi in caso di disastri, vanno tutti a cappello in mano a chiedere soldi alla Regione. Ci vorrebbe una legge nazionale che stabilisca la nomina di un Commissario, che operi al posto dei Sindaci inadempienti e che utilizzando il ricavato degli oneri di urbanizzazione, le entrate dei condoni e le sanzioni ambientali, incassati dai Comuni, li destini obbligatoriamente all'adeguamento della rete fognaria e alla regimentazione delle acque di pioggia.
 
Penso che non ci sia famiglia in Italia che avendo fuori uso i servizi igienici e dovendo scegliere fra il cambiare il pavimento o le luci e riparare il bagno non dia precedenza al bagno. Se le deficienze denunciate provocheranno disfunzioni o danni, che peraltro si verificano già da anni, e da molto prima della realizzazione dell'impianto o se produrranno altri danni e fra questi quelli prodotti all'impianto di depurazione stesso, non sarà certo colpa dell'impianto, e non basterà la richiesta di aiuto alla Regione per difendersi dall'ipotesi di disastro ambientale. C'è solo una strada per migliorare: bisogna che ogni Comune adegui la sua rete fognaria e che tutti insieme si coordino per regimentare le acque di pioggia. Poi ben vengano in aggiunta anche i contributi della Regione.”

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