Martedì 6 giugno 2017 ore 10.30
Vico Equense - Nella Città di Vico Equense c'è un "evento" che capita ogni anno il martedì di Pentecoste, cui partecipano migliaia di persone. Si tratta delle celebrazioni per Santa Maria a Chieia nel borgo di Massaquano. Il rito si svolge ogni anno, da sempre uguale a se stesso e con un'intensità senza paragoni, dove il sentimento religioso s'intreccia con il sapore della tradizione e della cultura che non ha eguali nell'area della Penisola sorrentina. L'episodio cardine delle celebrazioni è la lunghissima processione che dalla borgata di Massaquano, arriva fino al Convento di San Francesco percorrendo l'antica strada pedonale che collega i due borghi. Poi dopo la celebrazione eucaristica, la statua ritorna al luogo di partenza. La processione culmina con la tradizionale pioggia di petali di rose, in una piazza gremita all'inverosimile. La storia narra che Padre Nunzio Infante, quale parroco ha iniziato la tradizionale usanza del pellegrinaggio da Massaquano al convento di San Francesco nella vigilia della festa che avviene ogni anno durante il martedì di pentecoste. Egli ricorda tutto quello che gli è stato tramandato dai vecchi Padri che insegnavano presso il convento durante gli anni del collegio. Dopo l'anno mille fu rinvenuta nell'uliveto, zona, dove oggi c'è il cimitero, adiacente al convento (frazione di San Salvatore), l'icona della Madonna dai confratelli della benemerita Confraternita di Massaquano (una delle più antiche d'Italia), i quali istituirono il culto di andare a visitare ogni giorno quel luogo. La Madonna rinvenuta era scolpita nel tufo, solo poi fu dipinta e oggi è murata nella chiesa del convento che porta il titolo di Santa Maria a Chieia, proprio come la confraternita di Massaquano. Durante la processione è utilizzata proprio l'icona della Madonna di questa chiesa.
Nonostante il pellegrinaggio e questa tradizione appartengono a un piccolo paesino, non bisogna sottovalutare la sua importanza; infatti, tale madonna è venerata anche a New York insieme a San Gennaro.
La ragione è probabilmente da collegare alla presenza di molti cittadini di Vico, emigrati in America nello scorso secolo. Un lungo percorso, una celebrazione religiosa, il ritorno, la fatica degli uomini nel sorreggere la statua e nel farle risalire le scale della chiesa, tra migliaia di persone che applaudono nella piazza, mentre dal campanile cadono una quantità inimmaginabile di petali di rose. Un cerimoniale così forte che non si può rimanere indifferenti.
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