Nello Savarese, Its Bact |
In 600 sono accorsi al pranzo di Natale nel foyer del San Carlo per i più bisognosi. Per la seconda volta le porte del Teatro si aprono per accogliere chi è meno fortunato e offrire il calore e un momento di bellezza tra gli specchi e le finiture sontuose del teatro. «Non ero mai entrato nel San Carlo - dice uno degli ospiti - era trenta anni che sognavo di entrarci. Poi c'è la musica e siamo tutti insieme. Un giorno bellissimo». L'evento è stato organizzato in collaborazione con la Fondazione ITS Bact, Caritas e tanti sponsor che hanno fatto a gara di solidarietà per offrire agli ospiti un vero pranzo di Natale con tanto di struffoli. Oltre al personale del San Carlo a dare una mano anche i ragazzi degli istituti alberghieri «Giustino Fortunato» di Napoli, «De Gennaro» di Vico Equense, «Pantaleo» di Torre del Greco, «Duca di Buonvivino» di Napoli, «Petronio» di Pozzuoli e «Corrado di Castelvolturno. Tra loro anche la Sovrintendente Rosanna Purchia che ha indossato il gembriule, si è rimboccata le maniche e ha dato una mano a servire ai tavoli. «Siamo lieti di poter riaprire nuovamente il Teatro per questa occasione - ha detto Purchia - dedicata ai più bisognosi, che testimonia l’impegno per il sociale che il San Carlo mette in campo quotidianamente sul territorio, anche grazie ai partner che ci hanno accompagnato in questo progetto e quest’anno anche grazie a una serata di beneficenza a sostegno dell’iniziativa, il Concerto di Natale che il direttore musicale Juraj Valčuha dirigerà alle ore 18».Ad accompagnare il pranzo il gruppo musicale italo-migrante «Migrangels» diretti da don Federico Battaglia, energico parroco di Trecase che ha messo su la band per unire tutti attraverso la musica. «Oggi è una bella giornata di solidarietà - ha detto Nello Savarese, della Fondazione ITS Bact - ma ci sarebbe bisogno tutto l'anno di questa accoglienza. Andrebbe implementata una politica a favore di queste persone per avere un ristoro tutto l'anno, non solo a Natale». Soprattutto in giornate fredde come negli ultimi giorni per i senza tetto trascorrere la notte è sempre più difficile e pericoloso. «Chiediamo aiuto alla politica - dice una ragazza - non è possibile ancora morire di freddo per strada».
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