Fonte: Ciriaco M. Viggiano da Il Mattino
Castellammare di Stabia - «Chiediamo al presidente Vincenzo De Luca di risolvere due questioni cruciali per la qualità dell'assistenza sanitaria nell'area a sud di Napoli»: il Tribunale per i diritti del malato torna in campo rivolgendosi direttamente ai vertici della Regione. L'obiettivo? Ottenere l'attivazione dell'emodinamica nell'ospedale di Castellammare, servizio indispensabile per i pazienti cardiologici, e il completamento del restyling dei locali al primo piano del nosocomio di Sorrento, necessario per il trasferimento della Rianimazione e il riassetto degli ambulatori presenti nella struttura. Sul primo fronte, poche settimane fa il Tribunale per i diritti del malato ha presentato un esposto alla procura di Torre Annunziata per denunciare la mancata attivazione dell'emodinamica al San Leonardo. Sebbene previsto dall'atto varato a suo tempo dall'Asl Napoli3 Sud d'intesa con la Regione, il servizio stenta a decollare. Con buona pace degli infartuati di Costiera, area stabiese e hinterland a sud di Napoli, costretti a rivolgersi alle aziende ospedaliere del capoluogo o al nosocomio di Nola per sottoporsi ad angioplastica primaria. Si tratta di un intervento salvavita al quale, secondo i protocolli, il paziente cardiologico dev'essere sottoposto nel giro di 90 minuti. Il che è impossibile per un infartuato che dall'estremo lembo della penisola sorrentina debba essere trasportato d'urgenza a Napoli, soprattutto quando la statale 145 è parzialmente chiusa o paralizzata dal traffico.
Eppure, fra Massa Lubrense e Portici, ogni anno circa 800 persone ingaggiano questa lotta contro il tempo per essere trasferite nel capoluogo. La direttrice generale dell'Asl Antonietta Costantini, in una nota inviata ai rappresentanti dei malati, è stata chiara: l'emodinamica a Castellammare manca perché «l'attivazione presuppone il nulla osta al finanziamento regionale, allo stato non ancora pervenuto». Ecco perché Giuseppe Staiano, presidente della sezione sorrentina del tribunale per i diritti del malato, si rivolge ora a Vincenzo De Luca che riveste anche la carica di commissario perla sanità. «Stiamo parlando di un servizio vitale - si legge nella lettera al presidente della Regione - È impensabile che l'ospedale di Nola, dove l'emodinamica è attiva, soddisfi da sola le esigenze di più di un milione di persone». I rappresentanti dei malati invocano un intervento anche per la Rianimazione dell'ospedale di Sorrento. Sono quasi vent'anni che medici e infermieri del reparto attendono di tornare nei locali al primo piano, oggetto di lavori di ristrutturazione mai portati a termine, abbandonando quelli angusti in cui sono attualmente sistemati. Dalla Regione è trapelata la disponibilità di 17 milioni di euro per l’edilizia ospedaliera in tutta l'Asl Napoli 3 Sud, quindi anche per l'ospedale di Sorrento. I lavori in questione però, non si sono ancora conclusi. Eppure, come scrive Staiano, il restyling del primo piano del nosocomio costiero sarebbe decisivo non solo per trasferirvi la Rianimazione, ma anche «per adeguare il pronto soccorso, spostare al piano terra gli ambulatori attualmente ospitati in locali inidonei e riaprire il centro di raccolta del sangue» chiuso tre anni fa. «Non si può morire di burocrazia - conclude il Tribunale per i diritti del malato - Rivolgiamo a De Luca un appello affinchè intervenga e sblocchi al più presto queste situazioni».
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