martedì 6 marzo 2018

In Campania una vittoria a valanga. A Napoli punte del 60 per cento

Di Maio, che stasera sarà a Pomigliano, fa il pieno di collegi uninominali: soltanto il centrodestra gliene strappa uno Tracollo del Pd: De Luca jr perde a Salerno, Siani sconfitto al Vomero. Il segretario regionale annuncia le dimissioni 

Fonte: Gimmo Cuomo da Il Corriere del Mezzogiorno 

La vittoria, anzi il trionfo non è mai stato in discussione. Anche i sondaggi della vigilia, ad uso interno, rivelavano che la Campania avrebbe portato un contribuito straordinario al successo nazionale del Movimento 5 Stelle. Ma nessuno, nemmeno i più ottimisti avrebbero pensato di trovarsi di fronte a un risultato cosi eclatante. Tra il Garigliano e Sapri i pentastellati non sono mai scesi al di sotto del 40 per cento. In molti casi, se la consultazione elettorale avesse riguardato solo la Campania, il M5S non avrebbe avuto bisogno del premio per raggiungere la maggioranza. Le percentuali, raccolte parlano da sole. Per Montecitorio a Campania 1-01 cioè nell'area a Nord di Napoli, nei Campi flegrei e Ischia, i pentastellati fanno registrare il record: 54,13 per cento; a Campania 1-02, cioè nella città di Napoli salgono al 52,65, a Campania 1-03, cioè nella vasta provincia a Sud del Capoluogo lo score è del 51,08. Inferiori, ma non troppo i dati nella vasta circoscrizione di Campania 2. Anche questa divisa in tre sotto aree: nel Sannio e l’Irpinia i candidati di Di Maio raccolgono il 44,53 per cento; in terra di lavoro invece il 50,56. Risultato inferiore in provincia di Salerno: «solo» il 40,15. Nelle circoscrizioni per il Senato si arriva rispettivamente al 47,44 (Caserta-Avellino- Benevento), al 53,89 (Napoli), al 44,92 provincia a Sud di Napoli e Salerno. Proprio per il Senato i grillini hanno realizzato un insuperabile en plein: 11 eletti negli 11 collegi.
 
Cappotto sfiorato anche nei collegi della Camera, di ventidue ne hanno concesso solo uno agli avversari di centrodestra. In alcuni casi le percentuali totalizzate dai candidati sono davvero bulgare. Esemplare il caso del leader Luigi Di Maio. Impegnato in casa, nella sua Pomigliano d'Arco, il candidato premier ha stracciato Vittorio Sgarbi messo in campo dal Pdl proprio per contrastare il passo al trentunenne leader pentastellato: 63,41 contro il 20,37: il critico d'arte non l'ha presa bene e se n'è andato sagrando. Degna di rilievo anche l'affermazione di Rina De Lorenzo nella circoscrizione di Napoli Ponticelli, un tempo ormai lontano feudo rosso. Ha tenuto a distanza gli avversari di centrodestra e centrosinistra: 62,09 per cento contro 21,39 e 11,33. Ragguardevole anche il risultato conseguito dal presidente della Commissione di vigilanza Rai, Roberto Fico, che nel collegio di Fuorigrotta è stato premiato dal 57,57 dei voti. «Dopo tanti anni di fatica - ha scritto sulla sua pagina Facebook - e soprattutto di percorso onesto e coerente senza mai abbandonare la strada e cercando di tenere il timone a dritta, questo risultato a Napoli mi fa davvero emozionare. Le cose fatte per bene prima o poi pagano sempre. Ringrazio di cuore le tantissime persone che hanno lavorato per giungere a questo risultato. Questo è un risultato storico». Molto attiva in campagna elettorale la consigliera regionale Valeria Ciarambino, anch'ella di Pomigliano d'Arco. Legittima la sua soddisfazione. «Un risultato straordinario di fronte al quale non si può assolutamente parlare di voto di protesta. I campani in una sola notte hanno raso al suolo 30 anni di malapolitica e tutto il sistema dei partiti in Campania. Se c'è uno sconfitto, questo è il governatore De Luca». Intanto il giornalista Paolo Picone annuncia per la prossima settimana l'uscita della seconda edizione aggiornata della biografia indipendente «Di Maio chi?», per Aliberti compagnia editoriale.

Nessun commento: