venerdì 27 aprile 2018

La storia del Faito in foto: nasce l'archivio storico della montagna

Inaugurazione centro sportivo
Fonte: Fiorangela D’Amora da Il Mattino 

Castellammare di Stabia - Il Faito rivive in bianco e nero grazie alle foto dell’Archivio Carbone, digitalizzate e adottate dall’associazione “Pro Faito Onlus”. Sono 17 i rullini riguardanti la cima tra Castellammare e Vico Equense che la Onlus ha finanziato permettendo di stampare i negativi e mostrare così gli scatti che raccontano il decennio più florido per la montagna sul mare. Si parte dal 1951 con la nascita del Villaggio Ivo Vanzi, ingegnere lucano che fu stregato da quella che lui stesso volle trasformare nella “Svizzera sul Golfo di Napoli”. E poi il sorteggio del Banco di Napoli delle villette assegnate ai clienti. Gli incontri culturali, la visita di De Gasperi nel 1951, la costruzione del Centro trasmittente RAI nel 1962 ma anche concorsi sportivi e di bellezza. Una ricchezza storica inestimabile, da qualche giorno visibile sul sito dell’Archivio Carbone, ma che presto sarà anche nelle mani di amanti del Faito e iscritti alla Pro Faito. «Si tratta di oltre 200 immagini – spiega Dario Russo presidente dell’associazione faitense – che raccoglieremo in un dvd che quest’estate consegneremo ai nostri soci. Faremo prima una proiezione pubblica per vivere e ricordare momenti belli e brutti della nostra montagna». Riccardo Carbone era difatti un reporter e sul Faito ha raccontato in immagini anche il ritrovamento della salma del professor Vincenzo Irollo, escursionista morto mentre si dirigeva Monte S. Angelo a Tre Pizzi nel 1952, l’arresto dei colpevoli della tragedia della funivia nel 1960, la prima inaugurazione della “panarella” che collega Castellammare alla vetta nel 1952 e poi la riapertura nel '62.
 
«Guardando le foto ho ricordato anche vicende personali – racconta Russo – quando cadde un’auto nel burrone di Moiano morì un’intera famiglia, io era compagno di giochi della bimba rimasta incastrata nell’auto assieme alla mamma. Era martedì 20 ottobre del 1964». L’adozione dei negativi dell’archivio Carbone è però solo un primo passo. L’obiettivo è raccogliere foto storiche di chi ha vissuto la montagna dagli anni 50 a oggi. «Un archivio di foto d’epoca – conclude Dario Russo - attingendo anche dalle famiglie che hanno frequentato dall’epoca di Vanzi ad oggi il Faito»

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