Intesa tra comune e capitaneria di porto
Vico Equense - Abbattere le barriere architettoniche che ancora oggi rendono difficoltoso l’accesso al mare per gli utenti diversamente abili. Per arginare il problema, questa mattina, l’Amministrazione comunale del Sindaco Andrea Buonocore, di comune accordo con la Capitaneria di porto di Castellammare di Stabia guidata dal Comandante Guglielmo Cassone, ha installato un tornello riservato ai portatori di handicap e passeggini, all’ingresso del molo alla marina di Seiano. La solidarietà e l’integrazione passano dai fatti concreti, il commento dell’Assessore al demanio Angelo Castellano e del delegato della Capitaneria di porto Tommaso Sabatino. “La nostra costa deve essere fruibile da tutti. Per questo – aggiungono - è importante renderla accessibile anche a chi ha difficoltà.” Sono piccoli passi, ma certamente rilevanti per abbattere le barriere architettoniche ancora presenti sul territorio, un dovere che impone una battaglia di civiltà e solidarietà umana. Sempre in quest’ottica i promotori del progetto “Spiaggia SuperAbile", dopo i sopralluoghi lungo la costa vicana hanno scritto al Sindaco. L’ Amministrazione comunale di Vico Equense, con gli assessorati al demanio e ai lavori pubblici, si è resa da subito disponibile a intervenire, ove fosse possibile, per trovare le giuste soluzioni, in modo che i disabili, gli anziani e tutti quelli che hanno difficoltà ad accedere alle spiagge (neo genitori con passeggini inclusi) possano farlo con facilità. Alla marina di Vico, il Comitato ha segnalato, che a poche centinaia di metri dalle spiagge, c’è una transenna di ferro, bloccata da un lucchetto, che consente l’accesso ai soli pedoni, negandolo a chi è costretto su una sedia a rotelle. Oggi pomeriggio l’Amministrazione comunale sistemerà un altro tornello, accogliendo così le richieste di spiaggia superabile. “L’Amministrazione comunale, - conclude l’Assessore Castellano - intende venire incontro ai bisogni dei cittadini meno fortunati, consapevoli del fatto che non c’è integrazione senza parità di diritti.”
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