venerdì 27 luglio 2018

Ubik vista mare. Federico Fubini ha presentato a Le Axidie la sua ultima opera

Domenico Palumbo, Federico Fubini, Andrea Buonocore
e Giovanna Starace
Il vicedirettore del Corriere della Sera fa un viaggio in un Paese senza mobilità sociale, dove resti quel che nasci 

Vico Equense - Il Resort Le Axidie a marina di Seiano, ieri sera, ha ospitato la presentazione dell'ultima opera del Vicedirettore del Corriere della Sera, Federico Fubini "La maestra e la camorrista. Perché in Italia resti quel che nasci". All'iniziativa, promossa dalla libreria Ubik, hanno partecipato oltre all’autore, Andrea Buonocore, Sindaco di Vico Equense, Giovanna Starace, direttrice della libreria Ubik e Domenico Palumbo, docente universitario. Nel suo ultimo libro, il fiorentino Federico Fubini, sottopone dei questionari a studenti tra i 16 e i 18 anni di Mondragone, a Caserta, il Comune con più omicidi di mafia. Chiede di rispondere alle stesse domande a studenti d’eccellenza del collegio Ghisleri di Pavia e ai soci junior dell’Aspen Institute. I giovani campani danno un punteggio di 8,1 al principio “non fidarsi mai degli altri”. Al Ghisleri 4,3, idem all’Aspen. Le differenze si vedono anche nelle aspettative: i ragazzi di Mondragone pensano di essere “più forti degli altri” in percentuali maggiori dei loro coetanei d’élite, ma hanno meno fiducia nelle loro possibilità di realizzare le proprie ambizioni. Questa diffidenza si sviluppa quasi subito: Fubini la riscontra anche in bambini piccoli, sotto i cinque anni. Chi ha famiglie ai margini dell’illegalità o viene da contesti criminali non riesce a fidarsi, di fronte al dilemma se avere oggi cinque carte dei Pokemon da un altro bambino o dieci domani preferisce sempre l’uovo alla gallina. E di fronte a un ovetto Kinder non riesce a trattenersi dall’aprirlo anche se gliene sono stati promessi due se resiste per 15 minuti. Chi non si fida non rischia tempo, energie e denaro su investimenti di cui dovrebbe incassare il risultato dal resto della comunità negli anni a venire. Perché prendere una laurea se tanto il destino è già segnato? Se pensi che l’ascensore sociale sia fuori servizio, neppure premi il bottone di chiamata.

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