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L'archeologo Antonio Vanacore e Don Ciro Esposito |
Vico Equense - L’archeologia a Vico Equense trova un sostegno da parte delle istituzioni
religiose e civili attraverso l’iniziativa dell’Associazione Culturale Sirentum,
che è riuscita a far dialogare enti, territorio e cittadini per un fine
culturale. Questa volta al terzo appuntamento dei “I Venerdì Culturali
2018” l’ospite d’onore chiamato a partecipare al ciclo di
conferenze/letture sulla figura poliedrica di Amedeo Maiuri è anche per
così dire il “custode di casa”, il parroco dei S.S. Ciro e Giovanni Don Ciro
Esposito che ha scelto di aprire le porte della sua chiesa la S.S. Annunziata
e il museo collegato ad essa, per garantire una piena collaborazione, non
esclusivamente di carattere religioso, con cittadini e turisti presenti nella
città.
Durante l’evento come di consueto il dibattito è ruotato partendo dalla
lettura del testo scritto dall’archeologo Amedeo Maiuri “Dall’Egeo al
Tirreno” che al terzo appuntamento ha dato l’avvio alla trattazione della
catastrofica sorte toccata agli abitanti di Pompei, sepolti dalle ceneri
mentre conducevano normalmente le loro vite. L’angoscia di quegli attimi
e il dolore delle vittime, raccontati dettagliatamente nel testo, hanno
portato il parroco Don Ciro Esposito ad aggiungere alcune riflessioni: “La
morte non fa sconti a nessuno, la ricchezza sfoggiata da molti cittadini
pompeiani non li esonerò dalla morte e per sempre i loro corpi furono
confusi con quelli degli abitanti più poveri. Nei calchi descritti da Maiuri è
possibile però scorgere che al dì là di ogni possibile sofferenza e angoscia,
l’uomo prima che la fine sopraggiungesse ha bramato la salvezza, una
salvezza che non hanno trovato tra le braccia di una religione politeista”.
Le parole del prete hanno messo in risalto l’aspetto profondamente
umano dell’archeologia tanto che il Direttore dell’Associazione Culturale
Sirentum, Antonio Vanacore, ha aggiunto: “L’archeologia non è solo belle
scoperte e grandi tesori, essa mette spesso l’umanità dinnanzi a cose che
l’uomo stesso vorrebbe dimenticare ma che purtroppo abbiamo il dovere
di ricordare. Noi archeologi facciamo anche questo, cerchiamo un modo
per far sì che un dramma si trasformi in una lezione di vita come è
accaduto per Pompei”. Il prossimo appuntamento dei “I Venerdì
Culturali 2018” è previsto per venerdì 27 luglio alle ore
20.00 al quale presenzierà il parroco della chiesa di S.
Marco Angelo Castellano.
Il ciclo di conferenze sta così mettendo in connessione grandi personalità
del mondo archeologico e non solo. Negli eventi successivi
presenzierannoil Direttore degli scavi di Pompei Massimo Osanna, il
Soprintendente della Calabria Mario Pagano, la Direttrice del Museo
Territoriale della Penisola Sorrentina Tommasina Budetta.
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