giovedì 23 aprile 2020

Pizze, cornetti e caffe a casa. Ma non tutti riapriranno

Campania - Pizze, panini, dolci, pasti cucinati, caffè e cornetti, a casa. Dopo richieste e appelli, il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha firmato un’ordinanza per la consegna a domicilio. Così come la riapertura di librerie e cartolibrerie. Ma gli esercenti dovranno attenersi a regole molto rigide. Lunedì, comunque, le saracinesche, dopo oltre 50 giorni di chiusura, potranno rialzarsi, ma solo per il delivery. Pub, gastronomie, ristoranti, pizzerie, gelaterie, potranno aprire, dalle 16 alle 22, ma esclusivamente per cucinare il cibo che poi sarà consegnato a domicilio. Lavoro mattutino, dalle 7 alle 14, per bar e pasticcerie: anche in questo caso con la sola modalità di prenotazione on line o telefonica e consegna a domicilio. Via libera anche al commercio al dettaglio di articoli di carta, cartone, articoli di cartoleria e libri, da svolgersi esclusivamente nella fascia mattutina, dalle ore 8,00 alle ore 14,00, con raccomandazione di privilegiare la modalità di vendita con consegna a domicilio. Nell’ordinanza, che entrerà in vigore lunedì prossimo, sono indicate anche le norme igienico-sanitarie delle diverse fasi di produzione, confezionamento, trasporto e consegna che dovranno essere rispettate, pena multe che vanno da 400 a 3mila euro e possibile chiusura dell’esercizio fino a 30 giorni. De Luca lo definisce un primo passo nella direzione del rilancio delle attività economiche. Anche se lo sblocco del delivery è arrivato non tutti alzeranno la saracinesca. Troppo paletti. Tutte le attività interessate dalla riapertura saranno tenute a rispettare un rigido protocollo di sicurezza sanitario che prevede, tra le altre cose, la sanificazione quotidiana e certificata dei locali, la misurazione della temperatura corporea dei lavoratori, l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, separazione dei locali di preparazione del cibo da quelli destinati al ritiro da parte dei fattorini e devono essere utilizzati zaini i contenitori termici per rispettare la temperatura di conservazione in sicurezza del cibo. Misure considerate però troppo restrittive, anche qui a Vico Equense, da molti operatori del food che in queste ore stanno pensando se sia il caso di riaprire per le consegne a domicilio oppure aspettare il 4 maggio per il provvedimento governativo che potrebbe aprire qualche altro spiraglio.

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