martedì 16 novembre 2021
Ospedali, don Carmine Giudici “Il Direttore Sosto ci ha detto che non è in grado di poterci fornire rassicurazioni sul prossimo futuro”
A Vico Equense, da ormai un anno, perdura la chiusura del pronto soccorso dell'ospedale De Luca e Rossano e a quanto pare, nonostante gli incontri con i vertici dell'Asl Napoli 3 Sud, non vi sono margini di manovra. Neppure a stretto giro. Il direttore generale dell'azienda sanitaria, Gennaro Sosto, l'ha fatto capire in modo alquanto chiaro che di riaprire il reparto, per il momento, non se ne parla anche per l'assenza di nuovo personale medico. A iniziare dagli anestesisti. Proprio questa carenza, non solo sta procurando problemi nella gestione ordinaria negli ospedali riuniti della penisola sorrentina, ma di recente ha portato anche allo stop del reparto di terapia intensiva addirittura presso il Covid hospital di Boscotrecase. Questa settimana don Carmine Giudici in un’intervista ad Agorà fa un resoconto dell’incontro avvenuto con associazioni culturali, operatori turistici, unità parrocchiali e il vescovo Francesco Alfano. “Il Direttore Sosto ci ha detto – spiega don Carmine - che non è in grado di poterci fornire rassicurazioni sul prossimo futuro. Ha condiviso con noi la fatica nel trovare soluzioni appropriate. I problemi di organico restano, in buona sostanza, invariati. Noi constatiamo come la criticità principale riguarda gli anestesisti, la cui carenza provoca disfunzioni un po’ dappertutto. Ma Sono sopravvenuti, anche di recente, ulteriori problemi di organico anche in altri reparti. Si parla di rischi per il punto nascite a Vico Equense, ma anche della tenuta di chirurgia, ortopedia, cardiologia, radiologia.” Sulla carenza di organico ha poi sottolineato che il concorso bandito per gli anestesisti è rallentato da problemi burocratici. “A dicembre – continua don Carmine - sono previsti tre nuovi medici anestesisti ma, per stessa ammissione del Direttore, si tratta di una soluzione non risolutiva rispetto ai problemi presenti. Si è parlato anche dell'impiego degli specializzandi ma che, richiedono un affiancamento, non possono rappresentare un fattore di rilancio per la funzionalità dei reparti.”
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