Sorrento/Vico Equense - Le carenze della sanità pubblica in penisola sorrentina anche oggi riempiono le pagine dei quotidiani locali. “Sanità, in Costiera disagi come su un’isola” titola il Mattino. Intervenire subito per reperire personale medico al servizio di anestesia e pronto soccorso dell'ospedale di Sorrento. È quanto richiesto dal sindaco Massimo Coppola nel corso dell'audizione di ieri pomeriggio in Commissione Sanità e Sicurezza Sociale della Regione Campania, presieduta da Vincenzo Aiala: "La nostra realtà può essere paragonala a quella di un'isola alla luce delle difficoltà nell’ utilizzo dell'unico collegamento viario". La Commissione regionale la prossima settimana ascolterà il direttore generale per la tutela della salute della Regione Campania Antonio Postiglione e il direttore generale dell’Asl Napoli 3 Sud Gennaro Sosto. L’Azienda sanitaria Na 3 Sud, che sul disastro degli ospedali riuniti della penisola è stata chiamata a dar spiegazioni addirittura dal vescovo Francesco Alfano, sfodera il solito alibi. Ovvero: pochi medici intendono venire a Sorrento e Vico Equense, ci sono perplessità logistiche e la carenza di personale è difficile da fronteggiare. “Un concetto stantio – scrive oggi Salvatore Dare su Metropolis - ripetuto nell'incontro tra il direttore generale dell'Asl Gennaro Sosto e associazioni culturali, movimenti civici e unità parrocchiali. Eppure, nonostante la disponibilità di Comuni e operatori turistici a individuare alloggi per il personale medico - ieri la nuova proposta a firma di Atex - di svolte neppure a parlarne.”
A sentire questi discorsi la tradizionale attrattività della penisola sorrentina sembra svanita nel nulla. I turisti vengono da tutto il mondo, gli anestesisti neanche da Castellammare. “Fatta la somma, - continua Metropolis - ecco il totale: a Vico Equense il pronto soccorso è chiuso da un anno e rischia la stessa fine Ginecologia-Ostetricia. A Sorrento gli interventi fanno i conti con la mancanza di anestesisti (molti stanno partecipando a concorsi di aziende napoletane perché esausti) e talvolta saltano col paziente già trasferito in sala operatoria e il rischio di denunce. A ciò si aggiunge il triste destino di ridimensionamento a cui pare destinato il reparto di Ortopedia col primario Raffaele D’Ambra pronto a lasciare (pensione).”
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