sabato 18 febbraio 2023
Confesercenti, nel 2022 spariti due negozi ogni ora. Pesa il crollo delle nascite di nuove imprese (-20,3%)
Piccole botteghe, addio. I negozi di vicinato stanno lentamente scomparendo. Sono oltre 3mila a Napoli le attività cessate lo scorso anno. Salumerie e negozi di abbigliamento faticano a resistere, dinanzi all’onda d’urto dell’e-commerce e della grande distribuzione, che stanno travolgendo i piccoli esercizi. Napoli e la Campania sono al primo posto della graduatoria delle cessazioni delle piccole attività commerciali. In Italia creare un'impresa è un sogno sempre più difficile da realizzare. Nel 2022 sono nate solo 22.608 nuove attività, il 20,3% in meno del 2021. Un numero del tutto insufficiente a compensare le oltre 43mila imprese che hanno abbassato per sempre la saracinesca, e che fa chiudere l’anno con un bilancio negativo per oltre 20mila unità, per una media di oltre due negozi spariti ogni ora. È quanto emerge dalle elaborazioni condotte da Confesercenti sui dati resi disponibili dalle fonti camerali. Mentre il numero di chiusure è in linea con quello rilevato negli anni pre-pandemia, il dato delle aperture del 2022 è il più basso degli ultimi dieci anni, inferiore del -47,9% non solo al valore del 2012 – quando, nonostante la crisi, avevano aperto oltre 43mila attività del commercio – ma anche rispetto al 2020, anno della Covid e del lockdown, che comunque aveva registrato l’arrivo sul mercato di oltre 25mila imprese del commercio; nel 2019, le aperture erano state 29mila. Il calo delle nuove aperture è rilevante soprattutto in Sardegna (-33,2% rispetto al 2021), Piemonte (-29,3%) e Umbria (-27,3%).
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