sabato 11 marzo 2023

Vico Equense, riassetto della rete elettrica. Michele Cannavacciuolo “Reagiamo con la forza della ragione: uniamoci”

Preoccupazione per i lavoratori del turismo 

Vico Equense - È un invito a farsi sentire quello lanciato sui social dal ticcianese Michele Cannavacciuolo. All’indomani dell’incontro con i tecnici Terna ad Arola, per l'avvio dei cantieri per la costruzione di un nuovo elettrodotto che aumenterà la potenza elettrica da 60 a 150 chilovolt. Sia chiaro, non c’è contrarietà alla realizzazione di opere che porteranno sviluppo sul territorio. Tuttavia, benché siano state ottenute le dovute autorizzazioni rilasciate da parte di vari Enti sovraordinati, sarebbe opportuno fare chiarezza sulla compatibilità di tali manufatti. In particolare, ad oggi, la realizzazione di questa opera prevede non una semplice sostituzione dell'elettrodotto già esistente ma, l’installazione di 37 nuovi piloni di dimensioni considerevoli. Non prevede la rimozione delle vecchie e grosse basi in cemento nel terreno causando dunque un aumento di consumo di suolo che andrà a sommarsi a quello già in essere. Preoccupazioni già espresse dal WWF Terre del Tirreno e da Italia Nostra che hanno già segnalato le numerose criticità con un dettagliato esposto alla Regione e al Ministero dell'Ambiente. Il cantiere partirà a breve, e per alcuni mesi bisognerà chiudere un tratto della via Raffaele Bosco, tra Arola e Preazzano. Un disagio enorme per i cittadini dell’intera parte alta del Comune. “Il novanta per cento dei lavoratori del turismo, - afferma Michele Cannavacciulo - transitano da quest'unica strada, già carente per mancanza di manutenzione. Come potrebbero raggiungere la penisola o la costiera in tempi umani. Questi geni sanno che significa transitare per Massaquano per il centro di Vico e poi immettersi sulla sorrentina? Hanno visione del mondo in cui viviamo, o gli interessi personali li hanno completamente rincitrulliti? 

 

Ed i bambini che frequentano le scuole materne e primaria ad Arola? Bambini di tre anni sballottati per dove? E gli studenti che già affrontano coraggiosamente i "servizi pubblici" attuali, per dare speranza ai loro sogni?” - continua Cannavacciuolo. Insomma, quali forme di pianificazione possono essere adeguate a tutti questi interrogativi? Al momento ci sono solo generici impegni a ridurre al minimo i disagi. L'amministrazione ostenta ottimismo, stando alle parole del sindaco non ci sarebbe da preoccuparsi, poiché i residenti hanno capito l’utilità di questi lavori attesi da dieci anni. “Dovremmo investire la Regione, la Città Metropolitana, il Presidente della Repubblica sé è il caso. Ma reagiamo con la forza della ragione: uniamoci” conclude Michele Cannavacciuolo.

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