8:00 - 24:00 Da stasera a domenica
di Mariella Parmendola La Repubblica Napoli
Gragnano - Un "tac". Quel suono degli spaghetti che si spezzano, amato dagli chef, darà oggi pomeriggio il via alla Festa della Pasta a Gragnano. Come da tradizione. Un taglio scaramantico che si ripete dalla prima edizione, 21 anni fa. Ma quella 2023 è un'edizione speciale, in quanto celebra il decennale del riconoscimento del marchio Igp alla pasta artigianale prodotta nella città dei monti Lattari. Uno standard di " Indicazione geografica protetta" che il Consorzio dei pastifici, costituito da 16 tra le aziende leader del settore e promotrici della tre giorni di manifestazione, con orgoglio sottolinea: «Abbiamo ricevuto per primi in Italia e in Europa» . Da oggi a domenica 10 non si tratterà solo di consolidare un risultato, ma di guardare avanti con confronti tra esperti del settore sulle insidie del futuro legate al continuo rialzo dei costi e l'obiettivo di mantenere i record di vendite raggiunti durante il periodo del lockdown. Una realtà sulla cui importanza in Campania parlano i numeri. La produzione certificata nel 2022, comprendendo nel calcolo tutti i pastifici iscritti al sistema dei controlli della Pasta di Gragnano Igp, si è attestata a 100 mila tonnellate (+ 8 per cento rispetto al 2021) con un fatturato al consumo pari a 400 milioni di euro, percentuale di export di oltre 50 per cento. Questo il contesto in cui si inserisce l'evento che per il presidente del Consorzio Massimo Menna «è un'occasione unica per celebrare la nostra tradizione e condividere l'amore per la pasta, un prodotto che ha trovato a Gragnano, e nel suo microclima, le condizioni ideali per sprigionare tutte le sue peculiarità in una visione sempre più internazionale» .
Anche se quella da stasera al 10 settembre è soprattutto una grande festa, alla cui organizzazione partecipa con il Consorzio il Comune di Gragnano e tanti addetti ai lavori, con piatti di pasta cucinati negli antichi palazzi costruiti tenendo conto di come favorire l'essiccazione della pasta fresca stesa in strada. E un viaggio nel passato, che racconta anche del successo del presente, sarà possibile farlo visitando un antico mulino in una valle al centro di Gragnano. Il secondo il cui restauro è stato realizzato dal Centro di cultura e storia di Gragnano e monti Lattari "Alfonso Maria Di Nola" e il suo presidente Giuseppe Di Massa, con il contributo del Consorzio. Riattivato anche il percorso dell'acqua dopo più di un secolo e mezzo, «la maggior parte smise di funzionare nel 1863 quando fu introdotta la tassa del grano e poi furono costruiti i mulini nei pastifici » ricorda Di Massa. Stand per lo street food si troveranno in un'ampia zona chiusa al traffico e offriranno ricette antiche di primi piatti o rivisitazioni contemporanee. Quindici gli chef, tra i quali alcuni stellati come Domenico Iavarone a Marianna Vitale. Ospite d'onore domenica il regista turco Ferzan Ozpetek. Le Chiavi della città saranno consegnate allo scrittore che ha scelto Gragnano per ambientare la sua versione teatrale delle " Mine Vaganti" con una famiglia di pastai sconvolta da un doppio coming out dei figli. All'autore di tanti film di impegno sociale attribuita anche la cittadinanza onoraria, perché spiega il sindaco Nello D'Auria «la sua presenza conferma la grande rilevanza di Gragnano sui palcoscenici nazionali e internazionali, nonché un importante momento di connessione tra il mondo del cinema e l'identità culturale legata in modo indissolubile alla cucina e alla pasta».
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