martedì 6 agosto 2024

Vico Equense. Vincenzo Cioffi "Sagre, basta così. Loro incassano, i cittadini pagano"

Costi alti per il Comune tra elettricità, sicurezza e rifiuti. Un regolamento per frenare l'eccesso di manifestazioni gastronomiche

da Agorà

Vico Equense - "Tra sagre e feste gastronomiche a tema il Comune di Vico spende somme elevate in servizi offerti ai comitati organizzatori. Loro incassano, spesso cifre importanti, tutti i cittadini si accollano il 30% dei costi. Così non si può andare avanti. Il settore richiede una regolamentazione rigorosa'. A parlare così è Vincenzo Cioffi già Luogotenente dei Carabinieri, consigliere comunale di maggioranza e commissario cittadino di Forza Italia a Vico Equense. Consigliere Cioffi, cosa c'è che non va nelle sagre e feste gastronomiche? Ci sono diversi e distinti profili da esaminare. Partiamo dai costi. Le sagre e le feste gastronomiche richiamano l'attenzione di tante persone, assicurano ritorni economici importanti, in quelle più "inn" si arriva anche oltre i 100mila euro, ma almeno il 30% dei costi sono coperti dal Comune tra maggiori consumi di elettricità per diversi giorni, sicurezza con impiego della polizia municipale, raccolta e smaltimento rifiuti che richiede una mole di lavoro straordinaria. Inoltre, spesso il Comune versa anche contributi a queste manifestazioni. Quali sono le altre criticità? Sono troppe le sagre e feste ed il troppo storpia sempre Si è perso lo spirito originario Penso alla festa della castagna oppure alla Sagra della pannocchia a Santa Maria del Castello. Si trattava di manifestazioni che facevano scoprire prodotti autentici di quel territorio quei prodotti venivano proposti in vari modi, si provava a fare anche un discorso di tipo culturale. Oggi, spesso si propone il panino con salsiccia e broccoli e la porchetta, è in buona sostanza un copia e incolla del già visto. Sono queste espressioni gastronomiche del nostro territorio? A me pare che spesso ci sia solo il tentativo di fare cassa. Ma le entrate vanno a chi organizza, i costi come elettricità, sicurezza e rifiuti gravano su tutti i cittadini.

 

Lei cosa propone? Un regolamento, come hanno già fatto altri comuni, che disciplini in modo puntuale gli aspetti controversi delle sagre. Ad esempio? In molti casi si dice: il ricavato va in beneficenza. Bene. Deve essere chiaro a chi viene fatta la beneficenza, per quali finalità e soprattutto quanto viene elargito. Sul quanto, vorrei sapere se si stabilisce una cifra fissa oppure una percentuale rispetto all'incasso. Servono parametri definiti. E, poi, se c'è il contributo economico del Comune le finalità benefiche vanno condivise con I'Ente. Nel regolamento vanno stabilite modalità di rendicontazione in linea con i principi contabili. Il regolamento è una sua idea su cui lavorare oppure qualcosa di concreto da portare in consiglio comunale? Ci stiamo già lavorando, lo porteremo dopo l'estate in consiglio e sarà operativo per l'anno prossimo. Nessun intento punitivo? Ma quando mai, solo regole di trasparenza con costi propri. E, poi, siamo sicuri che la sagra come spesso viene intesa e realizzata vada nella direzione di una migliore qualità del turismo che noi tutti auspichiamo? Non credo proprio. Facciamo meno sagre, ma fatte meglio, mettendo al centro i prodotti tipici veri e non il panino facile-facile che si può trovare ovunque. Tra l'altro nel nostro Comune, spesso congestionato dal traffico, queste manifestazioni contribuiscono ad acuire il problema ed a penalizzare le tante attività di ristorazione, specie nella zona alta. Il fenomeno dei tavoli vuoti in molte attività, in concomitanza con questi eventi è ricorrente. Va messo un freno.

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