giovedì 29 maggio 2008

Nicolais: «De Luca candidato? Ci sono anch'io»

«Walter, Walter ma hai un appuntamento con De Luca? ». Non è che lo sapessero tutti nel Partito democratico. L'ex ministro dell'Innovazione, Luigi Nicolais, per esempio, con la chiarezza che lo contraddistingue ammette: «Veltroni mi ha appena detto che avevano un incontro programmato da tempo». Onorevole conosce anche il motivo per cui oggi il sindaco di Salerno è a Roma? «No». Crede che all'ordine del giorno ci sia la candidatura di De Luca alle regionali? «Ma perché conosce già la data? ». Il governatore si è dato un anno di tempo e son passati due mesi da quando lo ha annunciato. «Con l'emergenza in corso, le inchieste e tutto il resto onestamente mi sembra che sia una discussione prematura. E poi, come ha detto lei, dipende da Bassolino, non da Roma o da qualcun altro». Ma lei non crede che il governatore si dimetterà nel 2009? «Mi pare di sentire che si parli del 2010, in ogni caso non è oggi e in ogni caso non ci sono investiture dall'alto». Cosa vuol dire? «Che esiste un regolamento del partito che prevede le primarie per la scelta dei candidati. E se anche si volesse una deroga a questa regola, mi pare che Veltroni sia orientato e convinto che lo strumento delle primarie sia sempre il più democratico». Ma lei in caso di primarie si candiderà? «Sicuramente, ma prima serve altro». Cosa? «È necessario da qui agli appuntamenti elettorali lavorare al radicamento di un partito ancora troppo slegato dai territori». Troppo liquido? «Già, ora si dice così». Insomma il democratico Nicolais frena sui tempi e modi del dopo- Bassolino. Su questo punto anche De Luca è d'accordo, tant'è che tenta di glissare sull'appuntamento romano: «Ma no è prematuro, con Veltroni dobbiamo parlare di Ici, rifiuti». D'altro insomma. Ma quando si tocca il tasto delle primarie però aggiunge: «Stiamo primariando da quasi un anno. Tendenzialmente non sono tra gli entusiasti di questa procedura. Certo se proprio bisogna farle...». E se si faranno, tra i papabili c'è sempre anche l'attuale assessore ai Trasporti Ennio Cascetta e buona parte dei bassoliniani che spingerebbe per Andrea Cozzolino. Ma qualcosa si sta muovendo nell'area popolare del partito. Perché sinora si parla solo ed esclusivamente di una partita tra ex Ds, il che infastidisce i cattolici democratici. Che ieri sera si sono dati appuntamento al ristorante romano Chigi. Oltre a Franceschini, Marini e Fioroni anche i campani Armato, Villari e Andria. E potrebbe essere proprio il senatore Alfonso Andria, avversario storico di De Luca, l'asso nella manica degli ex Margherita. Ma, ha ragione Nicolais, con la monnezza in strada, le inchieste giudiziarie sulla testa, il partito di governo è quantomai debole. Ha bisogno di tempo. Questa è la linea che sta passando. Il governatore e tutta la sua squadra sono in tutt'altre faccende affaccendati. A meno di grandi sorprese non dovrebbe cambiare strategia: rimanere, candidarsi alle europee senza dimettersi e dunque arrivare quasi alla scadenza del mandato. (Simona Brandolini da il Corriere del Mezzogiorno)

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