mercoledì 21 giugno 2017

Furti in spiaggia, in costiera torna l`allarme

Predoni a caccia di oggetti di valore: arrivano e scappano con la Circumvesuviana 

Fonte: Ciriaco M. Viggiano da Il Mattino 

Sorrento - Quando ha visto quella borsa, lasciata incustodita sulla spiaggia da una turista americana, non ha avuto esitazioni. L'ha afferrata e poi nascosta in una sacca che aveva con sé, prima di fuggire verso la stazione della Circumvesuviana. Ad arrestare Carmine Palmisciano, però, ci hanno pensato i poliziotti di Sorrento. Ieri il processo per direttissima, al termine del quale il 28enne di Poggiomarino è stato condannato a sei mesi di carcere e subito rimesso in libertà. Primo pomeriggio di lunedì. Marina Piccola è come sempre affollata, nonostante sia il primo giorno della settimana. Brulica di persone soprattutto la spiaggia di San Francesco, l'unico tratto di arenile dove i bagnanti possono accedere liberamente. Tra loro c'è una turista statunitense, da alcuni giorni in vacanza in Costiera. Il caldo è insopportabile e la donna decide di tuffarsi in acqua, lasciando però incustodita la borsa: una distrazione imperdonabile, visto che all'interno ci sono contanti, una videocamera e una macchina foto grafica. Ed è a quel punto che, secondo quanto ricostruito dalle forze dell'ordine e confermato dai giudici, Palmisciano entra in azione. Si avvicina alla borsa e l'afferra nascondendosi con un asciugamano; poi la infila in una sacca che ha con sé e si dirige in fretta e furia verso la stazione della Circumvesuviana, probabilmente con l'obiettivo di rientrare a Poggiomarino con la refurtìva.
 
Tornata sul bagnasciuga, la turista si accorge di essere stata derubata e contatta immediatamente il commissariato di Sorrento. Coordinati dal vicequestore Donatella Grassi, gli agenti visionano le immagini registrate dall'impianto comunale di videosorveglianza che vigila sulle spiagge: le clip rivelano come Palmisciano abbia sottratto la borsa alla turista statunitense per poi fuggire. Il cerchio intorno al 28enne, tra l'altro già noto alle forze dell'ordine, si stringe ulteriormente quando un ex assessore comunale riferisce alla polizia di aver visto un individuo sospetto dirigerai a passo spedito verso la stazione. Di lì a poco Palmisciano viene arrestato. Ieri il processo per direttissima davanti al Tribunale di Torre Annunziata, durante il quale il 28enne tenta di giustificarsi: «Quella borsa non è rubata, appartiene a mia sorella». Una versione ritenuta non credibile dal giudice che, alla fine, lo condanna a sei mesi di carcere e 200 euro di multa per poi rimetterlo in libertà. La vicenda fa scattare nuovamente l'allarme sui furti in spiaggia: orinai non si contano gli scooter, le biciclette, i portafogli e gli altri oggetti di valore sottratti ai bagnanti dai ladri. Il fenomeno interessa soprattutto a Meta, sede della più grande spiaggia libera della Costiera, frequentata ogni giorno da migliaia di giovani originari dell'hinterland partenopeo, vesuviano e stabiese. La tecnica utilizzata dai delinquenti? Sempre la stessa: raggiungere Sorrento e dintorni in treno, mettere a segno il raid e infine fuggire a bordo del primo convoglio verso Napoli. Una piaga contro la quale sono in prima linea le forze dell'ordine, costrette a presidiare costantemente le strade che conducono alle spiagge, i dintorni delle stazioni e le altre zone a rischio.

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